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Amici week: la sfida tra reality e scuola continua

Commentiamo gli accadimenti dell’ultima settimana di Amici, partendo dallo speciale del sabato per poi ripercorrere le strisce del daytime. La puntata andata in onda quest’oggi si è aperta con il caso Marco Carta, ragazzo vocalmente dotato che non si impegna abbastanza a livello didattico. La professoressa Grazia di Michele, materna e protettiva ma pur sempre

24 Novembre 2007 19:42

amici marco cartaCommentiamo gli accadimenti dell’ultima settimana di Amici, partendo dallo speciale del sabato per poi ripercorrere le strisce del daytime. La puntata andata in onda quest’oggi si è aperta con il caso Marco Carta, ragazzo vocalmente dotato che non si impegna abbastanza a livello didattico. La professoressa Grazia di Michele, materna e protettiva ma pur sempre una che va a preferenze, ha messo in discussione il banco del cantante, ritenendo che il talento innato non basti per meritarsi di stare in una scuola così prestigiosa. In questo frangente non ha effettivamente tutti i torti, ma se l’obiettivo di fine anno scolastico è far scannare questi ragazzi al serale, allora diventare secchioni non serve (capito, Pasqualino?).
Come avevamo previsto a pochi giorni dal debutto, ad Amici imperversa la sfida tra reality e scuola e quest’ultima passa in secondo piano se, nel giro di pochi mesi, gli allievi si trasformano in piccoli divi allo sbaraglio. Non resta che stringere i denti, fingere di apprendere e ammiccare all’unica voce in capitolo, che a dispetto di ogni insegnamento fa di visibilità virtù: il pubblico.

Nel caso specifico, Marco non ha effettivamente disciplina e divide la commissione, riuscendo a portare dalla sua un Beppe Vessicchio generalmente intransigente (ma di fronte al genio di natura si chiude un orecchio) e il nuovo arrivato Luca Jurman.
Quest’ultimo, nelle vesti di seminarista anziché di docente titolare, non è autorizzato a votare le singole performances, ma può influire sulla decisione di mantenere o meno un ragazzo nella scuola. Dopo aver manifestato un approccio severo sin dall’inizio, in quest’occasione Jurman ha dissentito dallo scetticismo di Grazia, ritenendo che chi ha una marcia in più vada sempre salvaguardato e aiutato a tirarla fuori.
I giudizi volta-bandiera non sono mancati neanche nella commissione di danza, che ha visto Maura Paparo spezzare una lancia a favore di Gianluca Conversano, nonostante la settimana precedente avesse caldeggiato la sua eliminazione. A detta sua, nell’ultima esibizione aveva molta più energia. Sarà…

Amici piace al pubblico perché tutto è imprevedibile… e proprio per questo a un alunno è venuto legittimo chiedersi se i criteri di valutazione siano effettivamente coerenti o all’occorrenza programmati dal “pilotaggio” del momento. In fondo è pur sempre una trasmissione televisiva, ha obiettato Francesco Mariottini, che in un fuori onda della puntata precedente manifestava qualche perplessità sull’effettiva regolarità del meccanismo. Sondando il terreno nella classe, l’implacabile Zanforlin ha scoperto che è un dubbio di molti, tant’è che la stessa Simonetta Spiri, il primo giorno di scuola, aveva gratuitamente ironizzato sull’opportunità di litigare per far contenti gli autori. Giustamente, quel che la produzione contesta ai ragazzi è di sputare sul piatto da cui mangiano, visto che sarebbe molto più apprezzabile vedere gli scettici alzare i tacchi e tener testa alle proprie idee.

Ad Amici, diciamo la verità, registri e libretti sono solo un contorno, visto che i ragazzi si preparano per una settimana a una competition che dura meno di tutti i blocchi pubblicitari messi insieme. Tra polemiche – che va detto, coinvolgono quest’anno le sole ragazze, almeno dopo l’uscita di Luca -, sospensioni immorali (perché Gennaro non nasconde di aver approfittato dell’espulsione di due giorni per farsi una maschera al viso, peraltro inutile visti i risultati) e markette a go go, Amici del sabato è né più né meno un contenitore per ragazzi, dove trovano spazio le fans di Elisa di Rivombrosa come quelle dei Backstreet Boys. Federico Angelucci è una star a parte, tant’è che si rifiuta di indossare la parrucca bionda nel siparietto stile drag queen, tratto dallo spettacolo teatrale A un passo dal sogno.

Anche la striscia settimanale ha perso l’impianto originario, a base di lezioni in sala e competizione artistica, ed è una sorta di surrogato dello speciale, tra sfida a squadre diluita in pillole e sfide singole tagliuzzate dal montaggio. La durata è esigua per contenere tutto e si finisce per puntare sulla sintesi dei momenti “più sopra le righe”.
Su Sky le cose vanno un po’ meglio, visto che si può di tanto in tanto godere di momenti di sano precettismo, ma spesso hanno il brutto vizio di oscurare le interrogazioni o le prove immunità, in modo che il passaparola su Internet non bruci l’effetto curiosità del day time.

A rimetterci in quanto a cattivo trattamento, questa settimana, è stata la bella Alessandra Valenti, la cui uscita dal programma è stata sancita da un assemblaggio di fotogrammi mordi e fuggi dovuti alla differita (la sua sfida di danza era prevista al giovedì pomeriggio in diretta, ma come sempre non c’è stato tempo e il giorno dopo, ovviamente, è stata trasmessa a spizzichi e bocconi). La nuova ballerina della scuola si chiama Cristina Da Villanova e già promette scintille in quanto a tecnica e intraprendenza.
In compenso, abbiamo assistito a una bella prova di talento da parte dell’attrice Marina Marchione, che ha dato il meglio di sé meritandosi a pieno titolo di restare nella scuola nonché di scalare la classifica dall’ultimo al primo posto.

In chiusura, va detto che i i ragazzi di quest’anno sono molto più educati e disciplinati nel rapporto coi loro professori, senza fare scene madri o dare di matto sbattendo la porta perché non arrivano a una nota.
A una spanna sopra tutti, è sicuramente Cassandra De Rosa, cantante magnetica, profondamente rispettosa e dolce con tutti oltre che di grande personalità. L’augurio è che non soccomba di fronte ai cloni – che già provano classico in diretta con la Celentano – o alle galline in combutta.

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