DOPO LO STR…TOCCA ALLO SPUT…
Naturalmente la scena in Senato tra due esponenti dell’Udeur, soldati semplici nelle esigue truppe mastellate, è diventata storica. Come lo è diventata, nella medesima austera cornice, quella tra un senatore di Alleanza Nazionale, l’urlatore di “faccia di mer…” e l’esponente dell’Udeur che aveva dichiarato il voto favorevole al governo ormai al declino. Come vedete, non
Naturalmente la scena in Senato tra due esponenti dell’Udeur, soldati semplici nelle esigue truppe mastellate, è diventata storica. Come lo è diventata, nella medesima austera cornice, quella tra un senatore di Alleanza Nazionale, l’urlatore di “faccia di mer…” e l’esponente dell’Udeur che aveva dichiarato il voto favorevole al governo ormai al declino. Come vedete, non faccio i nomi dei protagonisti. Non voglio fare loro alcun favore.
Essi sanno molto bene che l’istintività liberata nello sputo o nel lancio verbale di mer…entra in circolo con la politica, con la tv e naturalmente con la storia. La storia con la S maiuscola purtroppo e non quella del trash che di solito si dimentica. A celebrare l’evento non sono stati solo i cronisti parlamentari della carta stampata e della tv (che se non altro hanno il dovere di riferire i fatti o fattacci o fattarelli) ma anche i critici televisivi che in situazioni come queste si prendono il testone tra le mani e lo scuotono, lo titillano, lo spremono per farsi uscire le ben note frasi moralistiche di condanna, ovvero il brodo di cultura misto cult e mer…in cui continuano a fabbricare le loro fortune.
Io sono d’accordo con quanto ha scritto Paul Auster sul Corriere a proposito dei critici letterari, ma il suo giudizio vale per tutti gli altri. E cioè, i critici dovrebbero esercitare questo mestiere per non più di cinque anni. Dopodiche, via e aria nuova. Con i loro pet…che si disperdano nel vento di ogni porta a porta dei palazzacci tv.
Fatta questa premessa, veniamo alle materie organiche. Fino a pochi giorni fa, eravamo tutti in pulpito per bersagliare comici, attori, opinionisti d’assalto o di poltrona o di clientela che si facevano scappare str…e rumori; ma eravamo anche in ginocchio perchè a loro dovevamo lo spunto utile per chiamare il popolo della tv a scandalizzarsi e a credere nella nostra buona fede nel fare da castigatori del turpiloquo o del trash escrementizio.
Adesso tocca allo sput…Non so voi, ma non faccio che vederlo saettare in giro. In modo diretto o metaforico. Trascuro quest’ultima forma, molto praticata, lo sappiamo, fa parte del gioco denigratorio nazionale, e il Parlamento e le tv spesso ne sono le sedi migliori di rappresentazione e uso. Per l’altra forma, quella diretta, al lancio tra senatori vorrei aggiungere il vecchio scaracchio di Totti nei mondiali in Giappone (la storia è storia: lo si vede spesso sul video); quello di Stefano Accorsi (nel ruolo di Dino Campana nel film “Un viaggio chiamato amore” di Michele Placido) a Laura Morante (Sibilla Aleramo): il film circola nei canali senza asciugare; e infine, le citazioni potrebbero essere numerose e chi guarda la tv lo sa, una citazione letteraria: quella tratta dal librone uscito di recente di Jonathan Littel, “Le benevole”, anche se non descriverò a che pagina e perchè.
Il senso di questo post? Far notare che, nell’epoca delle barriere abbattute, i media ci tengono aggiornati su una questione essenziale quanto la democrazia. La questione è la diffusione della faccia o delle facce toste. Si ragiona sempre meno. Le rabbie vanno alla bocca e poi, caso mai, al cervello. L’emotività viene portata ad ebollizione dalla brutta politica e le parole, i gesti, gli stup…sono quel che sono, fumi senza arrosti. Si pensi al passato. Quando viaggiava lo Sputnik negli anni delle prime tribune politiche Rai i confronti erano aspri, molto aspri, ma non andavano oltre. Sono trascorsi tanti anni e la comunicazione è stata sostituita dal suo folclore, e il foclore peggiora. La qualità in tv è sempre più astratta. Il pubblico gira con il telecomando. Il telecomando “ci” prende in giro. La sola cosa da fare è tradire le tv nei mille modi possibili. Tradire cercando. Tradire cercando politici diversi. Tanto per cominciare.
ITALO MOSCATI