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TvBlog consiglia: Sfide, puntata su Ambrogio Fogar

Un omaggio ad una grande persona, dal coraggio incredibile sia nelle imprese che nella sofferenza: Sfide, stasera alle 23.25 su Raitre, dedica una puntata speciale ad Ambrogio Fogar, una persona che di sfide nella vita ne ha affrontate un’infinità. Un’esistenza da prima pagina quella dell’esploratore, un susseguirsi di trionfi e cadute, e l’epilogo amarissimo della

pubblicato 13 Marzo 2008 aggiornato 6 Settembre 2020 04:58

Un omaggio ad una grande persona, dal coraggio incredibile sia nelle imprese che nella sofferenza: Sfide, stasera alle 23.25 su Raitre, dedica una puntata speciale ad Ambrogio Fogar, una persona che di sfide nella vita ne ha affrontate un’infinità. Un’esistenza da prima pagina quella dell’esploratore, un susseguirsi di trionfi e cadute, e l’epilogo amarissimo della paralisi, immobile a letto per 13 anni prima di morire. Una vita sempre sopra le righe raccontata attraverso interviste ai suoi amici, ai suoi collaboratori e ai suoi parenti, che narrano aneddoti inediti sulla sua gioventù e le sue prime avventure in mare.

Il repertorio esclusivo in Super 8 girato da Fogar durante il giro del mondo del 1973-74. Un’intervista esclusiva al magistrato Pier Luigi Vigna (cognato di Mauro Mancini, il giornalista morto dopo il naufragio del 1978) e alla vedova Roberta Vigna Mancini. Ambrogio Fogar non si e’ risparmiato niente: avventure epiche – nel 1973 il giro del mondo in barca in solitario, nel 1978 la circumnavigazione dell’Antartide, nel 1980 l’arrivo a piedi al Polo Nord -, incidenti mortali – il naufragio del Surprise e la deriva su una zattera nell’Atlantico per 74 giorni insieme all’amico Mauro Mancini che muore subito dopo esser stati soccorsi – e le polemiche furibonde che fanno seguito ad ogni sua impresa.

Il plagio di alcune parti del libro in cui racconta il lungo viaggio in solitaria, le accuse per la morte di Mancini, l’aereo che lo aiuta per un tratto nella sua marcia verso il Polo con il cane Armaduk. Poi sette anni di popolarità televisiva con ”Jonathan”, fortunata trasmissione della neonata tv commerciale, e infine il pauroso incidente durante un rally nel deserto del Turkmenistan, nel 1992, che lo lascia completamente paralizzato fino alla morte, nel 2005. Il dramma degli ultimi anni, all’inizio la tentazione dell’eutanasia, poi la scelta di combattere per la vita.