Home Amici di Maria De Filippi GIULIA PIANA GIORNI D’ANIMA

GIULIA PIANA GIORNI D’ANIMA

Sono giorni buoni. E, per chi pensasse il contrario,sono buono anch’io ( meglio però non approfittare). Sono rimasto incantato. Da una ragazza che per molte settimane ha continuato a credere. All’anima. L’avete vista anche voi, ad “Amici” , la messa cantata e danzata della madre superiora Maria de Filippi. La ragazza si chiama Giulia Piana.

24 Marzo 2008 20:00

Giulia Piana - AmiciSono giorni buoni. E, per chi pensasse il contrario,sono buono anch’io ( meglio però non approfittare). Sono rimasto incantato. Da una ragazza che per molte settimane ha continuato a credere. All’anima. L’avete vista anche voi, ad “Amici” , la messa cantata e danzata della madre superiora Maria de Filippi. La ragazza si chiama Giulia Piana. Si è battuta sul palcoscenico, sotto i riflettori, in mezzo allo stadio delle meraviglie del talent show più sincero e bello (spiegherò dopo il perchè). Poi è stata eliminata e la notizia ha galoppato sulle scie di internet fino alla sua Sicilia e oltre, in quel territorio spaziale che non si sa più dove cominci e dove finisca.

Giulia non lo può nascondere: è piccola, è rotonda, è paffutella. Deliziosa. Non ho seguito tutte le sue esibizioni ma quando mi è capitato, ho potuto notare come la commissione giudicatrice si è sempre divisa e ha messo sulla bilanca la ragazza, sparando cifre che erano parole. E’ brava ma il sedere…E’ fantastica ma le cosce…E’ sublime ma i fianchi… Le parole forse non erano tali e quali quelle ho appena scritto, ma l’effetto all’orecchio era ed è proprio questo. Ora che è uscita dalla scena di “Amici” mi dispiacerebbe che il suo talent che ha fatto show, molto show, fosse dimenticato.

Sappiamo benissimo- il cinema americano ce lo ha insegnato prima ancora della “Febbre del sabato sera” e di Tony Manero- che se può rifulgere Tony sulla pista da ballo dopo magoni mandati giù in fretta ,anche per amore, ci sono altri o altre che non possono aspirare allo stesso finale di gloria dei poveri del grease e del similsmoking in bianco perlino. Ricordate Beverly D’Angelo? In “Febbre” è la ragazza ammalata nel cuore per Tony ma deve cedere alla rivale, una donna più grande di lei che Tony sente superiore e perciò si fa sedurre fino a uscirne sbaragliato. Miti che appassiscono. Beverly nel 1977 era tra i protagonisti di “Hair” il musical sull’era di Aquarius, Vietnam e rock. Sottile, bionda, abbagliante (e forse non era ancora la moglie di Al Pacino). Due anni dopo,nel 1979, in “Febbre” è una paffuta calimera piccola e nera, anche se sempre bionda, un pulcino negletto e sfortunato. Dure sono lo carriere nello show bizz.

Ho pensato a Beverly guardando Giulia e seguendo con simpatia le sue disavventure o avventure (la ragazza può fare bene). Una calimera nera senza tentennamenti che si è battuta fino in fondo davanti alle raffiche della commissione e di tanti altri che parlavo intorno a lei. Le dicevano del sedere, delle cosce, delle gambe non proprio alla Ginger Rodgers. Erano state chiamate stelle della danza per dire la loro e confermare quel che già altri avevano confermato fino alla noia, e cioè che calimera sarebbe rimasta calimera per quel suo handicap fatto di corpo e non di giunco secco.
Ma, ecco il punto, finita la fucilazione di parole, commenti, urlo o sussurri da una curiosa commissione (direi androgina, con molti lucciconi disponibili sotto le ciglia finte e le parrucche monumentali), usciva sempre sempre sempre la ammissione fatta magia. Questa: sarai Calimera con l’anima. Hai anima. Sei un anima. L’anima ti va nelle gambe, sui fianchi, scorre nei glutei, arriva e sale rapidamente su e giù da collo ai piedi. Balli con l’anima. La faccia ha anima. La tua grazia è anima.
Basta così. Neanche nei giorni pasquali, neanche nel buongiorno a mezzogiorno del papa,o nelle comparsate di don Mazzi e preti vari in tv ho sentito tante volte ripetere, alzare ai cieli partendo da un gradevole batuffolo di ciccia, la parola anima.

“Amici” ha fatto un’opera buona. Merito di Maria o dei suoi autori (tra i quali ho visto occhieggiare silenzioso e vivido Patrick Rossi Gastaldi)? Il copione, scritto o no, non importa; avviato, scoperto, sfruttato, non so; usato, lanciato, preservato, che conta?, ha funzionato. Un’anima si è fatta largo. Mi piacerebbe che l’anima stessa scegliesse di restare in quel corpo e di avere fortuna. E’ l’augurio che faccio nelle ore in cui si consuma la pasquetta piovosa e un pò noiosa.
Qualche volta, facendo soffrire un poco il pulcino piccolo e nero, lo show ha gettato una luce su un talent e su una storia non nuova forse ma istruttiva a capire la tv che si fa. Madre e Maria di tutte le contraddizioni.,
Italo Moscati

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