I pilastri della terra di Ken Follet diventerà una serie tv
Il cinema ci ha già abituato ad operazioni del genere: riproporre best seller per il grande pubblico, per ottenere grandi incassi. La tv non sta a guardare, anzi: hanno avuto successo serie come “Sex & the city”, o “Gossip girl”, tratte da due romanzi -magari non dei classici del nostro tempo, ma sempre cartacei-. Ora,
Il cinema ci ha già abituato ad operazioni del genere: riproporre best seller per il grande pubblico, per ottenere grandi incassi. La tv non sta a guardare, anzi: hanno avuto successo serie come “Sex & the city”, o “Gossip girl”, tratte da due romanzi -magari non dei classici del nostro tempo, ma sempre cartacei-. Ora, si alza il tiro, e si punta in alto, con la proposizione telefilmica del romanzo “I pilastri della terra” di Ken Follett.
Con oltre 14 milioni di copie vendute da quando è uscito, nel 1989, la storia che unisce amore, guerra e religione in Inghilterra nel dodicesimo secolo è tornata a far parlare di sé di recente, con l’uscita -un altro successo- del sequel “Mondo senza fine”. Ad interessarsi alla produzione di una serie tv (ancora non si sa se sarà una mini serie o una vera e propria stagione) la Ridley and Tony Scott Free Productions, che produce anche “Numb3rs”.
L’obiettivo del progetto è quello di realizzare un prodotto simile, anche nel budget, a “The Tudors”, serie di successo in onda su Showtime il cui costo per puntata è di circa 2 milioni di dollari. L’ambizione è tanta quanta però è ancora l’incertezza circa il canale che lo trasmetterà: il responsabile della produzione televisiva della Scott Free David Zucker ha infatti ammesso che la situazione post-sciopero ha aperto nuovi scenari in cui “i network stanno cercando materiale originale su un raggio più ampio di fonti”, e quindi non si esclude nè la possibilità di vedere la serie su una rete generalista nè su una via cavo.
La collaborazione con Ken Follett non è scontata: non parteciperà alla sceneggiatura (per cui si sta contattando un altro sceneggiatore), anche se Zucker ha aggiunto che “potrebbe essere coinvolto come meglio desidera alla produzione”. Dopo il poliziesco, il medical ed il fantascientifico, che sia arrivato il momento del genere fanta-storico? L’importante è che l’odore del successo non stravolga piccoli e grandi capolavori, i quali a volte -e mi riferisco al cinema- potrebbero tranquillamente rimanere inchiostro su carta.