Grande Fratello docet: quando il reality “assolve” il codice deontologico (dei medici e della stampa)
A poche ore da una nuova attesissima puntata del Grande Fratello, che Debora seguirà per voi su Tv Blog, è il caso di fare il punto su una richiesta sollevatami da alcuni lettori tra cui il fedelissimo Corrado. Nella nostra sezione Auditel – che ricordiamo vive di vita propria ed è quotidiano oggetto di spunti
A poche ore da una nuova attesissima puntata del Grande Fratello, che Debora seguirà per voi su Tv Blog, è il caso di fare il punto su una richiesta sollevatami da alcuni lettori tra cui il fedelissimo Corrado. Nella nostra sezione Auditel – che ricordiamo vive di vita propria ed è quotidiano oggetto di spunti per tutti gli appassionati del settore – ha fatto parecchio scalpore “l’outing” settimanale pubblicato da Umberto Brindani sul Sorrisi e Canzoni Tv: “il caso Lina” è stato una trovata giornalistica.
Il Cicerone dell’impervio editorial-televisivo, meglio conosciuto nella storia della stampa tv come la Bibbia, ha fatto ammissione di colpa, riconoscendo di aver auto-alimentato lo scoop della proposta di radiazione di Lina Carcuro dall’Ordine dei Medici. Tutto è partito da un’intuizione dell’autore dell’articolo, che “essendosi accorto della notte a luci rosse di due reclusi”, citato testualmente, ha segnalato la cosa in redazione perché appurasse gli estremi di una violazione deontologica. Non è l’Ordine che cerca il Sorrisi per divulgare l’annuncio di un processo in corso, ma è il Sorrisi che telefona l’Ordine per capire che intenzioni ha. E le intenzioni confermano le congetture giornalistiche. E’ cambiato il sistema di fare informazione: la stampa arriva prima della giustizia.
Ad amplificare una semplice ipotesi avanzata dal Sorrisi siamo stati noi, il popolo della rete che quando ha in mano un’agenzia più pepata del normale fa di tutto per sfrugugliarne il lato commerciale. A colpi di click lo scandalo è rimbalzato sino al Corriere della Sera (va detto che anche il comunicato ufficiale Endemol ha avuto il suo peso) e il resto è storia. Ne ha giovato soprattutto il Grande Fratello “televisivo”, dimostrando che i rumori del mondo reale soffocano qualsiasi giochetto autoriale: c’è stato il record stagionale. Ora, mi chiedono sempre i nostri lettori, il Sorrisi va condannato o no per la sua insolita condotta, ritenuta colpevole dallo stesso Brindani di aver prodotto spazzatura?
Per il sottoscritto no e per un semplice motivo. In una realtà televisiva che rende superfluo il concetto di morale, dove gli avvocati e i giornalisti seri vanno a farsi pubblicità a Buona Domenica, anche il settimanale più popolare d’Italia non può più solo stare a guardare. Deve rispondere con la stessa arma. Non lo fa pubblicando le interviste ai tronisti o dedicando una copertina ai tricipiti di Marco Carta. Ma cede nell’ammiccare al programma più voyeur che c’è, tentando di risvegliarlo un’ultima volta dal suo stato comatoso. Da qui a farne un piccolo ma clamoroso trafiletto il passo è stato breve, posto che non si è scaduti nella copertina pompata e ai limiti del sensazionalismo.
Personalmente, il Sorrisi ha fatto bene, a insegnarci ancora una volta che abbiamo la tv che ci meritiamo. E a provocarci, perché ci siamo cascati come dei pivelli. Poi, va anche detto che se l’operazione è riuscita, è perché i Medici sono stati al gioco, facendo trepidare per giorni noi e Lina prima della “sentenza finale”.
La tv, ancora una volta, mostra di essere al di sopra delle parti, costituendo un secondo piano di realtà dove l’unica legge che conta è quella del polverone mediatico. E Lina e Roberto hanno recitato la loro parte egregiamente. A dirigerli, un regista pentito come Brindani, pronto a dimostrare che anche “la stampa, bellezza” sa manovrare perversamente la tv, oltre a subirne i mezzucci con la bava alla bocca.