Rai: Europei di calcio in HD, si profila il pasticcio?
Il prossimo Giugno sarà una data importante per la Rai: la tv di stato dopo l’infelice parentesi dei Mondiali di Germania 2006, lasciati nella copertura tv totale a Sky, torna protagonista con la trasmissione di tutte le gare dell’Europeo di Austria e Svizzera. Un investimento importante da un punto di vista economico che non avrà
Il prossimo Giugno sarà una data importante per la Rai: la tv di stato dopo l’infelice parentesi dei Mondiali di Germania 2006, lasciati nella copertura tv totale a Sky, torna protagonista con la trasmissione di tutte le gare dell’Europeo di Austria e Svizzera. Un investimento importante da un punto di vista economico che non avrà alcun ritorno (sono fallite le trattative, ostacolate anche dell’Uefa, per cedere alcune gare a Sky), ma ne ha oggettivamente uno “simbolico”, la Rai si riappropria del suo ruolo di servizio pubblico.
Con questa occasione così importante riprende anche il tentativo di sperimentare nuovi servizi da offrire in chiaro a tutti gli abbonati Rai, la trasmissione delle gare nel formato 16/9 (non una novità assoluta) e per la prima volta in HD attraverso il Digitale Terrestre. Il segnale non sarà attivo in tutte le aree del paese ed è previsto solo in quelle zone coperte del MUX B della Rai: le aree di Roma e Milano (province comprese), Torino (città) ed in Valle d’Aosta e in Sardegna, le due regioni nelle quali è già stato avviato lo Switch-Off.
L’elemento che ha già messo in agitazione le Associazioni dei Consumatori, Adiconsum in testa, è che per ricevere questa particolare trasmissione non solo nessuno dei decoder attualmente in circolazione è adeguato, Tv Lcd Hd Ready dotate di Sintonizzatore DTT incluse, ma al momento (meno di due mesi dall’avvio della competizione calcistica) non sono ancora disponibili nella rete distributiva dei negozi specializzati e de facto non risultano reperibili.
Questi particolari apparecchi, il cui prezzo dovrebbe aggirarsi intorno ai 150 euro, hanno anche l’aggravante di non avere la garanzia di poter essere in grado di gestire le future trasmissioni HD della Rai quando queste usciranno dalla prima “sperimentazione”.
Luca Balestrieri, direttore del Digitale Terrestre Rai, ci tiene a rassicurare tutti:
I decoder esistono. Abbiamo ricevuto l’interesse di tutti i produttori e distributori dei dispositivi. La Rai, poi, è parte integrante dello HD Forum, un organismo che sta lavorando per definire le specifiche tecniche dell’HD. I produttori sono d’accordo per portare sul mercato prodotti che siano in linea con le specifiche e con gli standard stabiliti. E poi la vita di un decoder è in media di 4 anni. Sono sicuro che i nuovi dispositivi per l’HD rimarranno validi per molto tempo. Non c’è il pericolo di comprare strumenti che invecchiano troppo presto.
Difficile capire se sarà effettivamente così o se si aprirà la prospettiva di un brutto pasticcio “all’italiana” che finirà per danneggiare quei consumatori più “temerari”, disposti ad investire una cifra non irrisoria per godere della prima trasmissione HD in chiaro italiana.