NON SARA’ CHE SIAMO TUTTI BAMBOCCIONI?
Leggo i giornali, guardo la tv, vedo gente. Sto parafrasando una celebre battuta di un film di Nanni Moretti, “Ecce bombo”, che è del 1978. La battuta è pronunciata da una ragazza di fronte a un curioso, allibito Nanni (che non era ancora uno splendido quarantenne, aveva venticinque anni ed era più maturo di oggi,
Leggo i giornali, guardo la tv, vedo gente. Sto parafrasando una celebre battuta di un film di Nanni Moretti, “Ecce bombo”, che è del 1978. La battuta è pronunciata da una ragazza di fronte a un curioso, allibito Nanni (che non era ancora uno splendido quarantenne, aveva venticinque anni ed era più maturo di oggi, I think!).
La ragazza era una bambocciona d’antan. Tommaso Padoa Schioppa, caduto con Prodi sul fronte del Caporetto politico di inizio anno, non aveva inventato ancora la categoria dei bamboccioni. Quanta sabbia nei nostri sandali, caro Paolo Conte, noi siamo i Bartali (ma io ero per Fausto Coppi) della contemporaneità, testa bassa e pedalare. Siamo passati attraverso tutte le formazioni, le deformazioni, i format e gli sformati della tele.
I bamboccioni sono incollati alla tv anche se non la guardano. Guardiamoci intorno. C’è un grande popolo che dipende dalla tv , dalle sue storie, dalle sue polemiche, dal gossip, dal vecchio e inutile dibattito sulla qualità televisiva e su quale mistero poco gaudioso si tratta.
Ecco le solite banalità, direte. Davvero? Avete torto. Certo sappiamo, nei nostri piccoli giorni e ore, resistere allo sfascio perchè la scorza ce la siamo fatta per benino. Ma come non rilevare gli effetti ormai più solidi di quelli garantiti dall’ Lsd, l’allucinogeno che faceva sognare i Beatles e coetanei? Dipendiamo a milioni dalla fiction agli show, ai talk show, allo sport, ai programmi dei colpi di sole del gossip del pomeriggio e notturni (da “Capri” che durerà all’infinito al “Grande Fratello” che sarà immortale ai talent show che decimano plotoni di giovinette e giovanotti di belle disperanze, dalle Vite in diretta o in direttissima, piazze, piazzette, pizze e pizzette). Dipendiamo dagli ascolti e dalle voci, dalle voci e vociacce. Siamo i bamboccioni di “Striscia la notizia”, delle “Iene”, di “X Factor”, eccetera.
La scorza che ci siamo fatta è un impalcatura di numeri e di dati. In questo la stampa (ex cassa di risonanza critica, ex quarto potere, ex di tutto) dà una mano tuffandosi a testa bassa nella piscina senz’acqua del chiacchiericcio della tv e sulla tv. Il contributo a spingere al tuffo lo fornisce la tv stessa che parla sempre più di se stessa e non ne ha tanta colpa: in giro, tranne la politica, tranne le caste e le derive, tranne i declini nelle spesa e nella fantasia, che c’è?
Ma il contributo lo fornisce un masochismo sempre più insano che ci pervade e ci conquista. Leggiamoci. Leggiamo i commenti. Leggiamo i blog che crescono come funghi. Leggiamo i siti che sono il mercato al dettaglio dei pensieri spensierati, delle invettive e degli ammiccamenti, dei baci perugina con relativi messaggi. Il nostro Tv Blog lo salvo perchè è il solo che organizza,cerca un senso nei programmi, nei loro risultati, negli esiti contabili.
Da cosa nasce questa masochista accusa a noi bamboccioni in pianta stabile, ad onta dell’età e dei gusti? Nasce dalla osservazione di cosa stanno sfornando le tv. Ripetitivà a go go. Un panorama senza colline, neanche quella fasulle dal comunità montana. Un barnum della assuefazione.
Campane tristi dai campanili tv. Rintocchi che si fanno tuoni. Nel mare magnum dei suoi e delle immagini nuotano a fatica, fino a rischio di annegare, gli autori. Dove sono? C’è qualcuno che li cerca e li sa segnalare? Che li vuole segnalare? Altro che caos calmo. La tv senza autori veri è una melassa stucchevole. Valgono le etichette e i padroni o i padrini. Contraffazioni e ladri di idee.
Facciamo nomi e cognomi degli autori. Facciamo che i bamboccioni si ribellino ai costruttori di bamboccioni. Nomi e cognomi. Titoli. Testi. Linguaggi. Stili. Differenze.
Ecce bombo, o bambo.
ITALO MOSCATI