Daniele Bossari e Paola Maugeri, stili diversi a Tv Talk
Ha fatto molto discutere nella nostra sezione commenti l’intervento di Daniele Bossari a Tv Talk, la rubrica metatelevisiva in onda tutti i sabati mattina su RaiTre (sul sito ufficiale potete recuperare l’intera puntata). Gli opinionisti del programma, diventati molto più ficcanti e pepati che ai tempi di Sat2000, hanno letteralmente marcato stretto il conduttore, costringendolo
Ha fatto molto discutere nella nostra sezione commenti l’intervento di Daniele Bossari a Tv Talk, la rubrica metatelevisiva in onda tutti i sabati mattina su RaiTre (sul sito ufficiale potete recuperare l’intera puntata). Gli opinionisti del programma, diventati molto più ficcanti e pepati che ai tempi di Sat2000, hanno letteralmente marcato stretto il conduttore, costringendolo a esporsi sullo scontro mortale Scalo76-Amici. L’ex vj non solo è stato al gioco, ma si è lasciato andare più del dovuto ad esternazioni ridicolmente rosicone.
Quando il giornalista Massimo Bernardini gli ha rimembrato che Amici è nato con lui, per Bossari si è trattato di un vero e proprio agguato. E’ noto, infatti, che la prima versione Saranno Famosi ebbe un esordio flop con la sua conduzione, per poi diventare un programma di successo con l’arrivo dell’ideatrice Maria De Filippi. L’incriminato si è difeso parlando di esperimenti iniziali, ai quali si era già deciso di far subentrare la conduttrice una volta che la formula si fosse stabilizzata. Peccato che, in un’intervista da noi commentata un anno fa, Bossari avesse parlato di un anno di conduzione prima della sua sostituzione (previsione smentita dalla sua ‘epurazione’ dopo tre mesi).
Inutile insistere con la carrellata dei flop collezionati dal personaggio in questione (vi basterà rileggere questo post per darvi una spolverata). Quel che è stato poco professionale è sentirlo ammettere con livore la propria doppia rivalsa, dovuta all’occasione persa tanti anni fa e all’ironia della sorte di riceverne una terribile concorrenza:
“Sicuramente lavorare con Maria De Filippi mi ha trasmesso esperienza. E’ la prima ad arrivare e l’ultima ad andare via. Ma mi ha massacrato quella cosa, logorato interiormente. Se mi mangio le mani ora è perché ce li abbiamo contro. E’ che non riesco a guardarlo quel programma, non per la sofferenza ma perché non mi piace. E’ fuorviante, crea illusioni nei ragazzini. Da una parte è educativo, fa bene a chi vuole creare delle scuole, dall’altra dà illusione di poter diventare automaticamente famosi. Quando noi abbiamo avuto ospite Antonino, mi sembra di aver percepito diffidenza dagli altri addetti ai lavori. Hai un marchio che non so quanto ti permetta di esplodere nel mondo musicale”.
Fermo restando che parte del suo discorso sul carattere illusorio dei talent show è più che condivisibile, andrebbe esteso anche al rappresentante del genere su Raidue, X Factor, in cui le promesse di sfondare sono ben più martellanti e rivolte anche all’operaio di turno che mai nessuno potrà scritturare. Scalo76 ha spesso instaurato una sinergia con il talent di rete senza che Bossari, per ruffiano aziendalismo, facesse un piega. E, allora, perché una caduta di stile così vistosa?
Decisamente più apprezzabile, pur nel suo snobismo diplomatico, è stato l’intervento di Paola Maugeri. Lei è un’altra reduce da Mtv che ha saputo però, rispetto a Bossari, selezionare le proprie esperienze televisive e restare sempre coerente. Quando è stato chiesto anche a lei di esprimersi sul fenomeno Amici, prima ha optato per un saggio “no comment” e poi ha saputo rivendicare la propria identità a dispetto di qualsiasi antagonismo:
“Noi siamo diversi, Scalo76 è un programma che va al di là della passerella promozionale, non userei parole come ‘alto’. Si tratta di un’altra visuale. Io di quella curva rossa sono orgogliosa e cerchiamo di andare sulla lunga distanza, visto che è la prima stagione in cui andiamo in onda. Tutti i musicisti fanno a gara per venire da noi, sanno che possono parlare della loro musica, cosa che in tv non si fa più”.
La Maugeri non nasconde che, per una che viene da una tv libera dall’auditel, non è facile confrontarsi con i numeri. Ma, quantomeno, non smette di voler dare un senso al proprio ruolo di nicchia senza dover sparare a zero sul nemico. Il che la rende decisamente più onesta di chi si toglie i sassolini dalla scarpa senza prima farsi un esame di coscienza.
Un frammento di Bossari a Saranno Famosi