Home Italia 1 H2o: magia e leggerezza per la tv dei ragazzi

H2o: magia e leggerezza per la tv dei ragazzi

Nel workshop di ieri del Telefilm Festival è anche intervenuto Jonathan Swiff, produttore ed ideatore di “H20” -serie in onda attualmente alle 15:55 su Italia1-, come potete leggere nel post pubblicato da Share. La serie australiana (di cui qui trovate la gallery), in onda su Ten Network, ha da subito riscontrato un buon successo, tanto

9 Maggio 2008 14:00

h2o just add water
Nel workshop di ieri del Telefilm Festival è anche intervenuto Jonathan Swiff, produttore ed ideatore di “H20” -serie in onda attualmente alle 15:55 su Italia1-, come potete leggere nel post pubblicato da Share. La serie australiana (di cui qui trovate la gallery), in onda su Ten Network, ha da subito riscontrato un buon successo, tanto che ora Swiff sta lavorando alla terza stagione, pronta per il 2009.

Come detto ieri dal produttore, uno dei punti cardine del telefilm sta nei personaggi che, in questo caso, contengono sia elementi di realismo sia elementi di fantasia. Le tre protagioniste, infatti, all’inizio della serie, attraversando un canale sott’acqua vicino ad un vulcano, acquisiscono il potere di diventare sirene al contatto con l’acqua e di controllarla in vario modo.

C’è Emma (Claire Holt), ragazza competitiva e sicura di sé, che riesce a giacciare l’acqua; Cleo (Phoebe Tonkin, ospite al Festival sabato pomeriggio), più insicura e poco temeraria che la può surriscaldare, mentre la ribelle ed anticonformista Rikki (Cariba Heine, anche lei a Milano sabato) può modellarla a suo piacimento. Realtà e fantasia si mischiano nel momento in cui le tre amiche si trovano a dover mantenere il loro segreto -di cui però talvolta ne approfitteranno- comportandosi da ragazze “normali”, ma allo stesso tempo cercando di capire il motivo della loro trasformazione.

Ad aiutarle c’è Lewis (Angus McLaren), che col piglio da scienziato che crede di essere vive le avventure delle tre protagoniste dal punto di vista esterno, paragonabile allo spettatore.

Nata dopo il successo di “Ocean girl”, dove l’acqua era ancora protagonista, pare chiaro l’intento del creatore di realizzare qualcosa di specifico per un target di preadolescenti, senza scadere nel melenso ma puntando molto, invece, sull’aspetto fantastico e sull’identificazione con le protagoniste da parte dei ragazzi -o, meglio, delle ragazze-.

Missione riuscita, mi verrebbe da dire: “H2o” sfrutta l’onda delle storie a sfondo fantasy di tanto successo negli ultimi anni, affiancando agli effetti speciali ed ai costumi originali (per realizzare le code da sirene, del peso che varia da 12 a 15 chili, ci sono voluti sei mesi) storie semplici e, come ha detto ieri Swiff, personaggi forti, che coprano una gamma di situazioni molto vasta, al punto da poter essere venduta senza problemi all’estero, ottenendo buoni consensi, anche da noi (e lo dimostra il gruppo di fan che, ha raccontato Swiff, nei giorni scorsi a Milano hanno fermato le due protagoniste, già in Italia).

Insomma, un prodotto senza pretese di diventare un cult, ma con il chiaro obiettivo di realizzare qualcosa di permanente, mirato ad un pubblico preciso e complementare ad un tipo di televisione a cui ci si dedica poco rispetto ai tempo passati (almeno in Italia): la tv dei ragazzi, quella “C-Classification” che in Australia regola la sua trasmissione e che permette la nascita di idee nuove per un pubblico a volte trascurato.



H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water
H2o: just add water

Italia 1