Telefilm Festival 2008 – Sigle tv con Geppi Cucciari, Max Novaresi e i Beehive
“Suonala ancora, Fonzie” è il nome dell’interessante incontro tenutosi ieri 9 maggio 2008, ennesimo incontro di questa vivace edizione del “Telefilm Festival “. Importanti gli ospiti moderati dal brillante Luca Dondoni de “La Stampa”: una sempre più tonica Geppi Cucciari, i Bee Hive che proprio questo pomeriggio si esibiranno per il pubblico della manifestazione e
“Suonala ancora, Fonzie” è il nome dell’interessante incontro tenutosi ieri 9 maggio 2008, ennesimo incontro di questa vivace edizione del “Telefilm Festival “. Importanti gli ospiti moderati dal brillante Luca Dondoni de “La Stampa”: una sempre più tonica Geppi Cucciari, i Bee Hive che proprio questo pomeriggio si esibiranno per il pubblico della manifestazione e Alioscia, direttore artistico di All Music e membro dei Casinò Royale. Ad affiancare Dondoni, Max Novaresi, personaggio e mente tele radiofonica che ringraziamo per la dimostrazione di grande stima verso TvBlog.
Si è parlato di musica e telefilm, tema portante quale elemento trainante e costitutivo dei prodotti tv. di partenza per Dondoni è la sottovalutazione in passato delle sigle italiane, amate anche come prodotto musicale a sé stante. In Italia solo grazie alla sigla del varietà, il brano viene collegato ad un volto e diventa brano musicale competitivo con la musica tradizionale.
Questo ha portato al grande successo dei brani sigla di Lorella Cuccarini contro capolavori come “Donna Rosa” di Pippo Baudo. Spunti di riflessione divertente sono propio le sigle. Primo esempio Dallas del ’78, con sigla modificata nel passaggio a Mediaset con il pezzo di Lucio Ciarramitaro con “Com’è grande l’America“.
Alioscia racconta dal canto suo la grande ispirazione dai brani del passato per la propria musica: fra tutti “Happy Days” ha rappresentato nella sua gioventù.
Geppi è cresciuta con due fratelli maggiori maschi, vedendo quindi molte serie specie cartoon, partendo da Candy Candy fino a Kiss me Licia, di cui odiava ironicamente le parrucche della versione italiana fatta telefilm. L’aneddoto annunciato da Novaresi è che proprio quella fiction era registrata nello studio vicino lo storico programma erotico “Colpo Grosso“.
Interpellati i Beehive sul successo travolgente del telefilm legato al cartone “Kiss me Licia” risponde Pasquale Finicelli, Mirko nella finzione, che dopo le prime riserve sulla possibiltà di un lavoro estivo ha avuto tutte le soddisfazioni dal pubblico di bambini e adolescenti che amavano quel prodotto, nonostante i brani non fossero cantati da loro. Sul tema musicale parla invece Manuel De Peppe (Matt), attualmente produttore estero e del progetto reunion, che ha rimarcato la povertà delle sigle tv per colpa dei bassi costi di investimento.
Dondoni e Novaresi hanno cominciato così a mostrare alcuni esempi di sigle italiane partendo dalla genialità del Maestro Augusto Martelli (Casa Vianello, Ok il prezzo è giusto) e la dichiarato plagio di sigle di Vince Tempera, che pare abbia copiato spudoratamente la celebre sigla di “Anna dai capelli rossi” da un brano di Boney M. “Rivers of babylon“.
Altro filone è quello dei cartoni struggenti di ragazze sfortunate, di cui Candy, Pollyanna e compagnia struggendo hanno trovato di Peline Story (nome tradotto con il più di Valentina) sulla quale sigla sono state realizzate due versioni: una con il nome originale e l’altra, discutibile, con il nome tradotto e adattato malamente.
“Ci sono casi”, continua Max Novaresi, “in cui la sigla migliora con l’importazione” come è accaduto nel caso di Hazzard dove il brano originale country e piuttosto mosciarello è stato rielaborato con un brano ancora oggi ricordato e amato. Ma ci sono casi distruttivi, come quello di Arnold, dove la sigla americana, parzialmente mantenuta, è stata sostituita da un tremendo brano cantato da Nico Fidenco. Ma non sempre la sigla è un brano originale, basti pensare a “Friends“, brano entrato in classifica nel 1995 che ha portato i The Rembrants al disco di platino con “I’ll be there for you”. Caso ancora diverso per “House” che in origine è “Teardrops” dei Massive Attack, che non è stata però utilizzata per problemi diritti in Gran Bretagna, Germania, Belgio, Spagna, Israele, Nuova Zelanda, Ungheria, America Latina, Grecia, Hong Kong, Olanda, Svizzera e ovviamente Italia, brano sostituito da una melodia di Scott Donaldson e Richard Nolan dal gusto molto simile al brano originale. In conclusione Max Novaresi ha rilanciato sostenendo la campagnia contro una delle sigle meno amate nel web, quella de “La signora in giallo“, sigla composta da John Addison.
In conclusione, si è parlato del successo di “Belli Dentro” e dei dubbi sul futuro della serie secondo una polemica Geppi Cucciari:
“Al posto di Belli Dentro, che ha un minimo di ironia vera, hanno messo il Mammo che veramente… E’ arrivato il mammo, è davvero imbarazzante. Belli Dentro andrà su Italia 1 nel preserale fuori garanzia a giugno. Se va molto bene facciamo la quarta. Nella serie si studia tutto quello che si può fare e non si può fare in carcere. Anche se in effetti non c’è molto da fare”.