Home Effetto Vasco: motivi dell’insuccesso (più quelli di Santoro e Curzi)

Effetto Vasco: motivi dell’insuccesso (più quelli di Santoro e Curzi)

Effetto Vasco, che ha un’impraticabile assonanza con “X Factor”, non poteva fallire, Vasco è sempre garanzia di successo. Altrimenti non avrebbe ragione d’essere il suo ennesimo successo discografico. Dev’esserci un motivo. Ce ne sono tanti, ad onor del vero.Non possiamo leggere i pensieri di del direttore di Raidue Antonio Marano (ma ci piacerebbe), ma se

di aleali
31 Maggio 2008 00:26

vasco olimpicoEffetto Vasco, che ha un’impraticabile assonanza con “X Factor”, non poteva fallire, Vasco è sempre garanzia di successo. Altrimenti non avrebbe ragione d’essere il suo ennesimo successo discografico. Dev’esserci un motivo. Ce ne sono tanti, ad onor del vero.

Non possiamo leggere i pensieri di del direttore di Raidue Antonio Marano (ma ci piacerebbe), ma se chiunque di voi posizionasse uno speciale di un artista nello stesso giorno della sua prima tappa del “Vasco.08 Live Tour” con due estratti live all’inizio alla fine, non potrebbe non pensare ad una sorta di morboso effetto censura pay (quella di Tele+, ricordate?), dove ti mostro l’inizio, poi ti cripto il piatto forte, per offrirti solo la sigaretta post orgasmica. Risultato? Nervoso, rifiuto. 5 canzoni (o forse meno) su tutto il concerto: la fame è troppa.

Il “misuradirato” Michele Santoro, quando parla di “assemblaggio insensato di clip”, dipinge in modo retorico il grigio sfumato nel quale si intravedono i bordi ma non il contenuto: ancora più bile. I dati alla mano del presentatore di Anno Zero, pronto a sparare come un cecchino, sono chiari: quasi 5 milioni di spettatori e il 20.68% di share per il programma di inchiesta (un orgoglio, il figliolo secchione da portarsi in giro) contro meno di due milioni e 8,31% di share per Vasco.

Antonio Marano, direttore di rete, non sbaglia a parlare di “coraggio”, nel “modo nuovo di presentare un artista”. Si vuole sperimentare, va benissimo. Ma la sensazione è che tutta l’operazione fosse il miglior modo per portare il rocker in tv senza poter mostrare per intero la prima data di un concerto in tour nazionale che una volta visto in tv con buone riprese, ciao a tutti e saluti alla signora, ovviamente.

Se “Quelli che il calcio” è riuscito a fare la domenica di sport senza calcio, non è detto che “Effetto Vasco” ci riuscisse con poca musica. Specie con un Gene Gnocchi che anche senza l’aiuto di Santoro (con la sua lettera sul sito di Anno Zero) ha riaffermato la consapevolezza della “crisi d’identità” del comico.

Sandro Curzi, consigliere di amministrazione Rai, per chiudere il cerchio, la pensa lunga: “ci voleva la diretta televisiva”, dice, per “giustificare adeguatamente lo spostamento di Annozero”. Invita il servizio pubblico a “riscoprire i vantaggi anche in termini di share della diretta”. Certo. Ma prima di tutto a non incentivare la frustrazione nello spettatore. Altrimenti anche l’effetto Vasco, quello vero, diventa un tentativo di simulazione, la preview di un glorioso film porno. Che anche il fan più devoto non può che rifiutare.

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