CACCAMO PER FAVORE…
Tifavo per la Russia, ha vinto la Spagna. Mi consolo pensando che se la Spagna va in finale, significa- per l’Italia di Donadoni che le ha tenuto testa- una amara soddisfazione: potevamo esserci noi a battersi con i simpatici ragazzi russi. Al termine della partita di semifinale, che ho preso nelle fasi conclusive, l’occhio è
Tifavo per la Russia, ha vinto la Spagna. Mi consolo pensando che se la Spagna va in finale, significa- per l’Italia di Donadoni che le ha tenuto testa- una amara soddisfazione: potevamo esserci noi a battersi con i simpatici ragazzi russi. Al termine della partita di semifinale, che ho preso nelle fasi conclusive, l’occhio è finito sul dopopartita in cui. Qui c’erano i soliti ospiti a fare tecnica e spettacolo della tecnica o del tifo travestito da stratecnica (francamente, in certi momenti, con eccessi ridicoli).
Nel dopopartita l’atmosfera era ilare, velata appena di malinconia (ah, se ci fossimo stati noi, azzurri!). Si è presentato, nella parte conclusiva, Teo Teocoli nei panni abbottonati e nel parruccone di Caccamo. Dico subito che sono un tifoso di Teo, pugliese trapiantato a Milano, showman, lungo lungo, simpatico, amico di un altro emigrato pugliese Adriano Celentano (di cui Teo ha fatto e strafatto imitazioni e parodia). Aggiungo che mi soffermo, o meglio mi soffermavo in passato volentieri su Teo accravattato nel paracamorrista Caccamo, d’antan, per goderne lo sciupio verbale, l’enfasi della spettacolarizzazione plebea della piccola borghesia partenopea, la mimica guitta. Faceva ridere. Ma a tratti. Comunque andava e andava bene.
Però nella serata del tripudio dei toreri predatori, più che nelle altre serate di pedate e sciocchezze il recupetato Caccamo mi è sembrato insopportabile. Il cazzeggio è una della modalità della nostra tv, su tutti i canali. Ma Caccamo è andato oltre. Diceva non tanto stupidaggi, per carità sono sempre benvenute tra le stupidità dei tecnici calcistiche che non sono poche. Diceva il nulla. Per carità, il nulla e anzi il Nulla ha una sua ragion d’essere. E’ la materia prima dei comici, dai fratelli De Rege ad Aldo, Giovanni e Giacomo. E’ la sua forza, la sua legge. Ma dalla boccaccia di Caccamo uscivano (non solo in questa serata tarda di cui sto parlando) fiati, borborigmi, rutti e ruttini, forse peti, insomma uno stranulla che non solo non faceva ridere ma era agghiacciante.
Prima Leo in borghese e poi nello scafandro di Caccamo continuava, per fare un esempio, a cercar di ridere o di far ridere chiamando l’ex arbitro Tombolini, ve lo ricordate?, Trombolini, e da qui all’infinito una cascata infinita di trombamenti e di trombate (ma de che?). Più facezie irriferibili.
Agghiacciante. Come Agghiacciante la fatica lieve e senza pudore di Caccamo per trovare una parola, mezza parola, un singulto per rispondere alle domande dei suoi compagni di trasmissione e di cordata (nodo scorsoio!). Il finale è andato oltre all’Agghiacciante…se fosse stato un mozzicone di sigaretta, valeva la pena di usare la scarpa per schiacciarlo senza pietà.
Insomma, la Rai è piena di gente seria, i cronisti e commentatori sportivi avranno i loro difetti ma fanno il loro lavoro con impegno e con garbo, il calcio e gli altri sport riescono a diventare spettacoli imperdibili come dimostrano gli alti ascolti.
Mi chiedo se è sempre il caso di pretendere di sollevare eventuali tediosità (ci sono spesso) e tecnicismi (che non mancano in tutti i canali tv anche privati) con la partecipazione di bravi comici come Teo, bravi ma incapaci di mandare in pensione l’orrido Caccamo, senza idee, senza carisma, senza valore. L’ironia, se non riesce, lega occhi e orecchi, e diventa fragoroso incubo, tristissimo come un funerale (gli azzurri in questo frangente non hanno colpa).
Teo, fatti giustizia da solo. Fai il bravo, come sei. Usa il nodo scorsoio della notte post Spagna-Russia per il tuo inutilissimo, insopportabilissimo Caccamo. Se ieri sfondava, oggi affonda noi. E cerca di trascinare nel titanic lo sport, il calcio, la Rai. La Rai e gli spettatori non lo meritano.
ITALO MOSCATI