Pippo Baudo fermo un giro per Sanremo 2009: arriva Carlo Conti?
Ogni volta che Pippo Baudo cede il testimone del Festival è come se saltasse il turno anziché perdere la poltrona. In una lunga intervista rilasciata a Il Tempo fa il punto sul futuro prossimo della kermesse, non negando di star facendo un pensierino all’edizione successiva:“Mi riposerò per un anno poi nel 2010 vedremo. In fondo
Ogni volta che Pippo Baudo cede il testimone del Festival è come se saltasse il turno anziché perdere la poltrona. In una lunga intervista rilasciata a Il Tempo fa il punto sul futuro prossimo della kermesse, non negando di star facendo un pensierino all’edizione successiva:
“Mi riposerò per un anno poi nel 2010 vedremo. In fondo ho fatto già 13 festival (quelli più classici) e Mike Bongiorno 11, tra cui alcuni del periodo di transizione. Comunque andrà rinnovata la convenzione con il comune di Sanremo, ma prima c’è il nuovo Cda Rai ancora da definire. E il Festival non può prescindere dalla location di Sanremo. Nel passato sono stati tentati altri esperimenti di portare le canzoni in altre città, a Roma o Venezia per esempio, ed è stato un fallimento. Legare la manifestazione a Sanremo, sottraendone la proprietà alla Rai che lo aveva inventato fu una grande furbata del sindaco democristiano Pippione, che depositò il marchio e il comune ne divenne proprietario”.
A proposito del calo di ascolti dell’ultima edizione, è sicuro che lo spettacolo sia stato comunque di alta qualità nonostante abbia risparmiato sul budget (“gli ospiti hollywoodiani sono esosi”). Se Chiambretti ha giocato un ruolo di assoluta parità risultando forse troppo sofisticato per il pubblico di Raiuno, Fiorello resta la solita occasione mancata. Pare che volesse fare il Dopofestival, ma il timore di Pippo era che il pubblico trascurasse le canzoni per vedere le sue gag a mezzanotte inoltrata (“gli si perdona tutto perché è davvero il migliore che c’è sulla piazza”). Ora non resta che capire in che mani finirà l’edizione 2009… Se Bonolis non sarà della partita, la Rai sta già studiando un modo per “andare sul sicuro”.
La parola d’ordine per scongiurare la crisi è restyling: si litiga sulla formula ma un accordo definitivo è ancora lontanissimo. La Rai vuole soltanto 3 serate perché “la messa cantata ha fatto il suo tempo”, il Comune ne pretende ancora 5 per il grande volume d’affari che la kermesse garantisce.
Per placare gli animi si è fatto dunque il nome di Carlo Conti, mediatore ideale su cui la Rai può sempre contare. Ma come farà a destreggiarsi tra direzione artistica e conduzione di Miss Italia, i Migliori Anni e i Raccomandati in prime time e L’Eredità al preserale?
In piena bufera Rai, tra la fine del mandato del direttore generale Cappon e gli ultimi fuochi della direzione Del Noce, che ne sarà dell’evento più importante di Raiuno? La Stampa non a caso titola “paralisi”…