Don Luca, c’è? Meglio Nora Amile (e Valeria Graci)
“Don Luca c’è” viene promosso nella sua seconda puntata per Italia 1 in prima serata. Ottimo: dev’esserci un motivo, mi chiedo. Ed evidentemente non c’è. Trame talmente riciclate da tutelare l’ambiente, dialoghi male interpretati che fanno Guinness italiano sulla fiducia. La volontà di una resa giovanilistica che non ha nulla di giovane. Un’esibizione con un
“Don Luca c’è” viene promosso nella sua seconda puntata per Italia 1 in prima serata. Ottimo: dev’esserci un motivo, mi chiedo. Ed evidentemente non c’è. Trame talmente riciclate da tutelare l’ambiente, dialoghi male interpretati che fanno Guinness italiano sulla fiducia. La volontà di una resa giovanilistica che non ha nulla di giovane. Un’esibizione con un stile teatrale (ma poco televisivo) fatta da personaggi da commedia dell’arte che rimangono a metà tra persona e personaggio senza mai decidersi una volta per tutte.
Se per avvicinamento ai ragazzi o ai giovani adulti si intende l’inserimento di un barista che guarda giornaletti porno, un prete che prega guardando un canestro e che cinque minuti prima si picchia con il tamarro di cui sopra (Stefano Chiodaroli, migliorato rispetto a “Belli Dentro“), o se per rendere tutto più fresco si inneggia alla masturbazione esclamando “Sto setaiolo!”, si può dire di essere ben lontani dall’obiettivo.
In tutto questo sembrano salvarsi due donne: la perpetua Valeria Graci (quella di Katia&Valeria) e sorprendentemente Nora Amile, che nel visibile terrore di fare brutta figura, ci si mette d’impegno e non si fa dispiacere. Per assurdo, Pupa Nora ha quell’emozione e quel fremito amatoriale che per proporzione nel navigatissimo Laurenti si traduce nella completa assenza di piglio artistico. I testi e le situazioni, è comprensibile, non aiutano. Ma qui siamo proprio fuori dal concetto di comicità. Se c’è qualcosa che fa ridere in “Don Luca c’è”, non si trova nel suo protagonista ma nella resa dei suoi comprimari.
Da Pupa a Don Luca – La sexy Nora Amile
Meglio la versione originale, dove “Don Luca” con Paolo Ferrari, Marisa Merlini, Mavi Felli e Gianni Fantoni era una sitcom (con attori veri!) dove si sorrideva a denti stretti e Luca Laurenti era un collante godibile. Ancora una volta abbiamo dimostrato di non essere capaci a realizzare un prodotto seriale seriamente divertente. Alla fine non servono grandi mezzi e grandi protagonisti per far ridere: basterebbero degli autori con una sensibilità comica un tantino più spiccata. C’è da chiedersi se i copioni di “Don Luca c’è”, prima di far ridere noi, facciano ridere almeno loro.