Ciao Gianfranco
Testimoniare se stesso per testimoniare la gente, il credo integrale di una vita professionale spesa sempre nell’onestà verso il suo pubblico, un pubblico che lo ha amato per il suo essere vero ed unico, un’originalità spesa anche contro il suo stesso interesse lavorativo, ma che lo ha fatto rimanere sempre coerente con le sue idee.
Testimoniare se stesso per testimoniare la gente, il credo integrale di una vita professionale spesa sempre nell’onestà verso il suo pubblico, un pubblico che lo ha amato per il suo essere vero ed unico, un’originalità spesa anche contro il suo stesso interesse lavorativo, ma che lo ha fatto rimanere sempre coerente con le sue idee. Se n’è andato oggi sotto il grigiore di un’estate afosa milanese Gianfranco Funari, il conduttore più eretico della televisione italiana, ha scelto un addio silenzioso a dispetto del suo carattere fumantino ma allo stesso tempo dolce, come spesso avevamo potuto vedere quando in video rivolgeva le sue parole all’amata moglie Morena. Romano ma milanese d’adozione, Funari scopre la popolarità televisiva nazionale grazie all’allora capostruttura di RaiDue Giovanni Minoli, che dopo averlo notato su Telemontecarlo lo chiama alla seconda rete di stato per condurre il programma “Aboccaperta” dallo stesso Funari ideato e suo grande successo.
La trasmissione va in onda su RaiDue prima in seconda serata poi in prime time al venerdi sera. Un programma che metteva la gente comune a discutere dei più svariati argomenti, le chiacchere da bar messe dentro il tubo catodico, un’idea semplice ma vincente che porta Funari in vetta al gradimento del pubblico. Seguono poi le trasmissioni del day time come “Mezzogiorno è” sempre su RaiDue e la versione Mediaset su Italia 1 che si chiamava “Mezzogiorno italiano”. Diverse declinazioni del medesimo concetto: dare spazio alla gente. Personaggio geniale schietto e sincero, per queste sue qualità ha spesso dovuto pagare un prezzo altissimo che lo ha costretto a rimanere in panchina per molti anni, dovendosi accontentare di tribune regionali su emittenti locali, che gli hanno comunque permesso di continuare il rapporto con il suo pubblico.
Lo scorso anno la grande occasione con il ritorno in televisione su RaiUno con “Apocalypse show”, un programma costruito su se stesso che ora appare quasi come il suo testamento catodico. Il programma non ebbe un grosso successo, ma ci ha permesso comunque di vedere ancora una volta l’anima vera del personaggio Funari, un anticonformista, un uomo libero che ha messo sempre davanti a tutto le proprie idee, giuste o sbagliate che fossero. Un uomo la cui onestà professionale non credo si possa discutere. Nel video che Vi propongo subito dopo il salto, tratto proprio dall’ultimo programma andato in onda un anno fa, vediamo anche attraverso l’espediente di una intervista a se stesso, il lato più umano di questo grande personaggio che oggi ci ha lasciato. Segue un secondo video con un commento sulla scomparsa di Funari del critico televisivo del Corriere della sera Aldo Grasso rilasciato a Sky Tg24.
Tratto da “Apocalypse Show” di RaiUno, maggio 2007:
Il commento del critico televisivo del Corriere della Sera Aldo Grasso sulla scomparsa di Funari rilasciato a Sky Tg24: