Enzo Iacchetti e la verità in tv
Dichiara, Enzo Iacchetti, ospite al Giffoni Film Festival (mai come quest’anno ricco di vip), che la tv non contiene verità. Che è un elettrodomestico e come tale va usato. E rincara la dose contro quei genitori che la utilizzano come strumento educativo per i propri figli (o forse, più prosaicamente, per parcheggiarli davanti a una
Dichiara, Enzo Iacchetti, ospite al Giffoni Film Festival (mai come quest’anno ricco di vip), che la tv non contiene verità. Che è un elettrodomestico e come tale va usato. E rincara la dose contro quei genitori che la utilizzano come strumento educativo per i propri figli (o forse, più prosaicamente, per parcheggiarli davanti a una baby sitter non troppo costosa, dico io).
E da un certo punto di vista, fa bene, Iacchetti, a dire certe cose. Fa bene, anche se si tratta di ovvietà: a volte è necessario che qualcuno ripeta le ovvietà al popolo-bue, in primis per questioni di coscienza, in secondo luogo perché magari qualcuno ci sbatte il naso, contro quelle ovvietà, e per la prima volta le considera e le capisce.
Ecco perché riportare anche qui le dichiarazioni del buon Iacchetti. Cui però manca almeno un lato abbondante, per quadrare il famigerato cerchio. Il lato del produttore. Come si fa, a usare la tv come un elettrodomestico, se chi la fa te la spaccia per verità? Come farà, il popolo-bue di cui sopra – che non sarà per forza bue per colpa, giusto? – a essere così distaccato da saper discernere fra il vero e il trash? Come farà, se l’hanno detto in tv resta, nella cultura pop – e la tv cos’è, se non pop? – sinonimo di è vero? Come farà, se il sistema stesso lo vuole bue? E mi fermo qui.
Non vorrei sembrare troppo rivoluzionario o dire troppe ovvietà.