Max Giusti ad Affari Tuoi: un po’ Insinna, un po’ Bonolis
Max Giusti, nuovo conduttore di “Affari Tuoi” per almeno i primi tre mesi di messa in onda, rivela più chiaramente a Telepiù come si sta preparando alla potenziale grande svolta della sua carriera con uno dei programmi di punta e di maggiore esposizione mediatica di Raiuno. Innanzitutto lo vedremo più magro e più tonico del
Max Giusti, nuovo conduttore di “Affari Tuoi” per almeno i primi tre mesi di messa in onda, rivela più chiaramente a Telepiù come si sta preparando alla potenziale grande svolta della sua carriera con uno dei programmi di punta e di maggiore esposizione mediatica di Raiuno. Innanzitutto lo vedremo più magro e più tonico del passato. Un buon punto di partenza, no?
Dal 7 settembre (o dal 14?), data di ritorno in onda del programma che inizierà (come è possibile dedurre dall’intervista) le sue registrazioni già dal prossimo 26 agosto, Max ha evidentemente ragionato sul lavoro dei suoi colleghi:
“Pupo è stato sorprendente; Paolo Bonolis, a mio avviso, in quel programma era in uno stato di grazia particolare; Flavio Insinna ci ha messo tutta la sua umanità”.
E la Clerici? Ad ogni modo la sua massima aspirazione sarebbe quella di miscelare “lo stile graffiante di Bonolis e quello di Insinna, più partecipe e vicino al concorrente”. Ed è sul contatto che punta molto il comico di “Quelli che il calcio e…”, chiedendo nella formulazione del nuovo studio (come già dichiarato) un sipario e una più forte vicinanza con il pubblico (due cose un po’ agli antipodi, in effetti). A meno che non ci vogliano sorprendere all’ultimo minuto, nessuna avvisaglia di una vera rivoluzione per la struttura del game show. Sono riusciti a cambiare mille volte i soprammobili e le sfumature, non esaltando mai la sostanza.
Soprannomi e inni, personaggi con suggerimenti statistici, interazione con il pubblico da casa, porta fortuna e indovini, pacchi X, animali in studio e da scovare nei primi pacchi, bambini che imitano il notaio, canzoni e spogliarelli come premio, ma mai un nuovo (e vero) motivo di intrigo. Dubitabile invece la sua dichiarazione a Il Tempo di alcuni giorni fa sulla questione Auditel:
“Non mi piace la tv schiacciata sull’audience, la guerra del punto di share in più o in meno, l’access prime time che si allunga spasmodicamente pur di catturare qualche spettatore in più. Mi metterò l’elmetto ma anche la cuffia, per far finta di non sentire”
Noi ce lo segniamo, per poi riparlarne a conti fatti.