Scalo 76: Facchinetti abbozza. Maionchi statuina
Francesco Facchinetti e Mara “che ci sto a fare” Maionchi hanno inaugurato oggi in versione ridotta l’avventura di Scalo 76 nella sua versione principe, dopo l’esperienza (da Lord Lucas recensita) quotidiana e feriale di Scalo 76 Cargo. Un programma che in questa rinnovata versione fa un tentativo di miglioramento e di crescita, ma cade rovinosamente
Francesco Facchinetti e Mara “che ci sto a fare” Maionchi hanno inaugurato oggi in versione ridotta l’avventura di Scalo 76 nella sua versione principe, dopo l’esperienza (da Lord Lucas recensita) quotidiana e feriale di Scalo 76 Cargo. Un programma che in questa rinnovata versione fa un tentativo di miglioramento e di crescita, ma cade rovinosamente poco dopo la sigla.
Un programma musicale con un target d’età più alto, quello che abbiamo visto oggi, mescolato ad un talk show di impatto ma senza spessore. Tre spunti per focalizzare la questione “abuso di droghe” e via, tutto cade nel silenzio. Come il peggiore dei coiti interrotti.
Interessante invece l’imbastitura data da un parterre di ospiti abitato da Pierluigi Diaco e una dinoccolata e un tantino ruffiana Mariolina Simone. Due personaggi molto pepati e poco sfruttati. Nell’assenza totale di ritmo, Dj Francesco si destreggia tra ospiti musicali (i bravi ma non prestigiosi Ron, Gianluca Grignani e Giusy Ferreri) con una certa disinvoltura che necessita (adesso, che non è più un novello) un salto di qualità. Bello alto, però.
Ed è qualità e precisione sono gli ingredienti non rilevato: un errore da evitare era invitare Giorgia Benusiglio, che ha subito un intervento al fegato per aver assunto metà ecstasy, nonostante fosse già stata ospite di Verissimo, con una storia già ben sviscerata da Silvia Toffanin. Per non parlare della povera Maria Marcarini, madre di Cristel morta dopo l’assunzione unica di droga, lasciata a bocca aperta e con le lacrime agli occhi senza un minimo di sforzo anche finzionale per fare un minimo di chiarezza sulla vicenda. Perchè i tempi sono stretti? No, per lanciare un video del 2006 preso da Youtube.
Però ci si è presi tutto il tempo utile per mostrare noiosi video di repertorio su Ron, arricchite da esibizioni (parziali) e mini interviste celebrative e finemente incensate come solo il mitico Paolo Limiti avrebbe potuto fare con maggiore dovizia. O ha già fatto, ho un Déjà vu.
Se non fosse per una competente Mara Maionchi totalmente allo sbaraglio nella veste di conduttrice, quindi adorabile, non si trova un motivo definito per stare a guardare l’intera trasmissione. La hostess Camila Morais è lessa, il passaggio sigla-stacchetto-applauso-inizio conduzione è stato uno dei peggiori mai visti in una prima puntata di un programma televisivo. Si salvano i live, specie protetta, e le intenzioni del talk. Bisogna affilare le unghie quando si vuole fare un programma da mette in onda il sabato “Amici” pomeriggio. Un prodotto, se non di concorrenza, quantomeno alternativo. Per ora, insufficienza totale.