La vita risorge in diretta grazie a Sposini
Cosa è davvero cambiato in questa nuova edizione de “La Vita in Diretta” sotto la rinnovata conduzione di Lamberto Sposini? Tutto e nulla. Cerchiamo di andare un po’ più nello specifico del caso: il rotocalco è molto più snello e fresco, un po’ come lo studio completamente rinnovato. E Sposini è naturalmente ironico, come ormai
Cosa è davvero cambiato in questa nuova edizione de “La Vita in Diretta” sotto la rinnovata conduzione di Lamberto Sposini? Tutto e nulla. Cerchiamo di andare un po’ più nello specifico del caso: il rotocalco è molto più snello e fresco, un po’ come lo studio completamente rinnovato. E Sposini è naturalmente ironico, come ormai Cucuzza non riusciva più ad essere da molto tempo.
Niente cartelletta e maggiore libertà espressiva, con maggiore senso partecipativo. La cronaca non viene solo raccontata e approfondita come dev’esser fatto in onore della scaletta, ma c’è la totale impressione che il nuovo anchorman sia davvero appassionato. E quando non è appassionato (vedi i contributi promozionali sull’Isola dei Famosi) lo dimostra con altrettanta foga.
Niente domande stupide, niente volta pagina totalmente incompatibili come in passato e la percezione chiara di maggior spessore, empatia e personalizzazione. Sembra impossibile credere che basti un conduttore per cotanto salto di piacevolezza, ma nel complesso il tutto risulta più godibile, meno funereo, più vero. E il taglio riesce anche a fare (per quanto possibile) un po’ di opinione su temi di interesse popolare. La vita, finalmente, è risorta.