Anno Zero: “guerra fredda” con la politica. Davvero un danno per la trasmissione?
La nuova edizione di Anno Zero, l’approfondimento giornalistico firmato da Michele Santoro e dalla sua consolidata “squadra”, è partita con il clamore suscitato dal “caso Granbassi“. La schermitrice, due volte bronzo alle Olimpiadi di Pechino, è stata chiamata dal conduttore (non senza un pizzico di malizia) a sostituire Beatrice Borromeo e l’effetto mediatico del suo
La nuova edizione di Anno Zero, l’approfondimento giornalistico firmato da Michele Santoro e dalla sua consolidata “squadra”, è partita con il clamore suscitato dal “caso Granbassi“. La schermitrice, due volte bronzo alle Olimpiadi di Pechino, è stata chiamata dal conduttore (non senza un pizzico di malizia) a sostituire Beatrice Borromeo e l’effetto mediatico del suo “arruolamento”, in contrasto secondo l’Arma dei Carabinieri con gli impegni nei confronti delle forze armate, si è fatto sentire.
Gli ascolti dicono che la formula è assolutamente vincente, lo share medio è ben oltre la media di rete (fra il 17% e il 19% finora), l’interesse suscitato dalla trasmissione rimane immutato negli anni. Quello che il pubblico pare gradire non appare però altrettanto apprezzato dal mondo politico, sia a destra che a sinistra. La puntata di giovedì scorso, tema la crisi finanziaria, ha visto per la prima volta non comparire nemmeno un esponente in rappresentanza né del governo né dell’opposizione (parlamentare ed extra-parlamentare).
Giulio Tremonti, Ministro dell’Economia in carica, e Pier Luigi Bersani, suo omologo “ombra” del PD, hanno entrambi disertato la trasmissione e ad animare il dibattito che accompagna il consueto reportage settimanale (invero più “povero” del solito nell’occasione) si sono ritrovati esperti e giornalisti economici. Ufficialmente non si tratta di un boicottaggio, almeno non apertamente dichiarato, ma il segnale ha allarmato Santoro che ha più volte sarcasticamente fatto riferimento alla difficoltà di vedere accettati gli inviti indirizzati ai politici durante la serata.
Guarda caso proprio Silvio Berlusconi, si era sfogato qualche giorno: “Basta partecipare a talk-show in cui si fa insulto e mendacio“. Ipotizzare quali siano i “talk-show” a cui il Presidente del Consiglio ha fatto riferimento può risultare pretenzioso, ma che Anno Zero sia incluso nella particolare lista è una certezza.
Sarà facile, già dal prossimo giovedì, scoprire se continuerà il particolare embargo ai danni della trasmissione di RaiDue, che non ha ancora avuto l’onore di ospitare un solo esponente di spicco del governo in carica, o se si tratta di una casualità.
Quello che è lecito domandarsi dal punto di vista del telespettatore è se questa “novità” forzata dagli eventi nel format di Anno Zero possa rivelarsi un danno oppure un potenziale vantaggio per la godibilità del programma.
Qual è la vostra opinione?