Francesco Facchinetti: “Se la De Filippi guarda X Factor, io guardo lei per imparare”
Ieri, in occasione dei già documentati provini della seconda edizione di X Factor, abbiamo chiacchierato con Francesco Facchinetti per capire che aria tira nei nuovi casting e in questo suo periodo professionale fortunato e ricco di impegni.Il giovane conduttore ci ha offerto un dato importante: i talenti quest’anno sono molto più numerosi. Il motivo è
Ieri, in occasione dei già documentati provini della seconda edizione di X Factor, abbiamo chiacchierato con Francesco Facchinetti per capire che aria tira nei nuovi casting e in questo suo periodo professionale fortunato e ricco di impegni.
Il giovane conduttore ci ha offerto un dato importante: i talenti quest’anno sono molto più numerosi. Il motivo è semplice: il pubblico della trasmissione, che è spesso appassionato di canto e musica, ha visto nel format la valorizzazione del personaggio e delle sue doti, offrendo una concreta opportunità di successo, o comunque dando il La per fare date in giro per l’Italia, come è capitato in particolar modo per Giusy Ferreri, gli Aram Quartet, Emanuele Dabbono, Tony Maiello, i Cluster e Ilaria Porceddu. Un bel biglietto da visita che ben dispone i grandi talenti e le professionalità già formate e pronte al lancio discografico.
Rileva quindi grandi difficoltà future per i tre giudici che dovranno trovare non solo persone talentuose, ma soggetti che riescano ad avere un percorso di crescita netto durante il programma, compito reso difficile da una grande timidezza generalizzata del popolo italico, quantomeno quello che si è presentato ai provini, fattore che cela la personali, fondamentale per far parte del programma. Ritiene inoltre (con tutti i margini di possibilità) che i dati d’ascolto di X Factor possano crescere in questa seconda edizione:
“Parlando in termini calcistici l’anno scorso abbiamo vinto la Coppa Uefa, quest’anno puntiamo alla Champions”
Per X Factor internet è molto importante. Nella nuova edizione si punterà tantissimo sul web per aumentare fidelizzazione e senso partecipativo. Ora la domanda dolente superata brillantemente. Gli chiedo se ha notato la “xfactorizzazione” di Amici di quest’anno e se crede sia reale una possibile influenza dovuta ad una visione attenta del format da parte di Maria De Filippi:
“Lei è una grande esperta di televisione, durante i suoi programmi conduce con grande garbo e la gente non cambia canale perché il suo pubblico ama quello che sta vedendo e non vuole vedere altro. L’arrivo dei cantautori è naturale: chiedere ad un autore di un certo tipo di musica la cover di un brano che nulla ha a che vedere con il suo mondo musicale è stridente. Se lei guarda X Factor per cogliere delle cose, io guardo lei per imparare”.
Ma andiamo a Scalo 76:
“L’idea del talk nasce dal fatto che le esibizioni decontestualizzate sono il motivo principale per il quale una persona cambia canale. Raccontando storie interconnesse ai brani, tutto viene amalgamato in modo migliore. Un po’ come faremo ad X Factor: più storie di vita musicale, perché un cantante che vuole fare successo non può stare sul suo eremo e tornare ogni due anni. Deve sempre essere on the road. La storia di Giusy è un esempio molto calzante”.
E aggiunge:
“Scalo 76 sta diventando qualcosa che mi piace. Si rivolge a molti pubblici diversi ed è molto complesso. Si parla di storie di ragazzi normali che si ritrovano nel bel mezzo di fatti spesso tragici. Nessun pazzo furioso, ma gente che spesso è vittima della propria inconsapevolezza”.
Conclude:
“Voglio fare un appello ai grandi artisti italiani. Ramazzotti, Pausini e tutti gli altri. Visto che con X Factor abbiamo dimostrato grande rispetto per gli artisti, rispettateci e venite in trasmissione nella prossima edizione”.
Ambizioso! Sanremo già trema. Ringraziamo Facchinetti per la collaborazione e la consueta disponibilità.