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Digitale Terrestre: a mezzanotte il primo Switch-off in Sardegna

Arriva il momento atteso sin dalla concepimento della Legge Gasparri: questa notte, a mezzanotte, si “spegne” il segnale tv analogico in una parte della Sardegna, regione pilota (insieme alla Val d’Aosta), nel passaggio al digitale terrestre. La scadenza per lo spegnimento di tutti i segnali analogici è fissata per la fine del mese di ottobre,

14 Ottobre 2008 16:00

Arriva il momento atteso sin dalla concepimento della Legge Gasparri: questa notte, a mezzanotte, si “spegne” il segnale tv analogico in una parte della Sardegna, regione pilota (insieme alla Val d’Aosta), nel passaggio al digitale terrestre. La scadenza per lo spegnimento di tutti i segnali analogici è fissata per la fine del mese di ottobre, ma già da questa notte la parte sud-orientale dell’isola (Sarrabus e Ogliastra) e per la sola Raiuno nel Medio Campidano, Sulcis Iglesiente e nella zona di Cagliari, si avvia il processo al quale entro il 2012/13 dovrebbe essere sottoposto tutto il territorio nazionale.

Nonostante ne sia passato di tempo dai primi incentivi statali per l’acquisto dei Decoder necessari le file nei negozi specializzati e nei supermarket dell’isola raccontano di molti cittadini non ancora pronti all’evoluzione della tv italiana. Continuano gli sconti per gli abbonati Rai, ma è evidente che una famiglia media deve sobbarcarsi l’acquisto di almeno 2 se non 3 di questi apparecchi se vuole continuare ad utilizzare le televisioni già in suo possesso.

Non comunque più il tempo delle proteste, l’ora X è ormai alle porte. Coinvolte nello switch-off sono naturalmente anche tutte le tv locali, costrette ad importanti investimenti per adattare le loro strutture di trasmissioni al nuovo standard, il tutto per andare ad infilarsi in un mercato molto più frammentato con oltre 150 canali disponibili contro la 20ina attuale. Non mancano elementi di preoccupazione, anche dal punto di vista più strettamente tecnico.

Secondo Mario Tasca, direttore di Sardegna Uno:

Vi sono dei passi che devono essere effettuati nel momento dello spegnimento del segnale analogico e non prima, vi è una certa incertezza soprattutto perché potrebbero nascere dei problemi sui ripetitori del segnale con la nuova tecnologia. Ci incuriosiscono le nuove prospettive del mercato che sta per aprirsi ma per la messa a regime del sistema occorrerà attendere almeno sino all’inizio del prossimo anno.

Maurizio Carta, il direttore di rete di Cinquestelle Sardegna, commenta così lo “storico” avvenimento:

Si tratta di una trasmissione sperimentale perché nessuno, oltre la telefonia mobile, utilizza l’isofrequenza per la trasmissione tv e potrebbero esserci problemi di ricezione soprattutto nei bacini adiacenti. L’aspetto da non sottovalutare è che, se non cambia la normativa, le tv locali andrebbero a pagare nuove tasse governative per la trasmissione del segnale sull’ordine di 500 mila euro all’anno per coprire i punti principali in Sardegna.