Se la nuova Michelle Hunziker fosse Juliana Moreira?
C’era un volta, nel mondo fantastico di Antonio Ricci, un desiderio speciale: trasformare una conduttrice dal destino altalenante nella baby-animatrice dei suoi programmi. La voleva candida come Biancaneve e spiritosa quanto basta per tener testa al Gabibbo. La sua prescelta fu una ragazza bionda dai capelli lunghi e il sorriso smagliante, che da qualche tempo
C’era un volta, nel mondo fantastico di Antonio Ricci, un desiderio speciale: trasformare una conduttrice dal destino altalenante nella baby-animatrice dei suoi programmi. La voleva candida come Biancaneve e spiritosa quanto basta per tener testa al Gabibbo. La sua prescelta fu una ragazza bionda dai capelli lunghi e il sorriso smagliante, che da qualche tempo aveva smarrito la retta via catodica.
Oltre a essere una Cenerentola orfana del Principe Ramazzotti, che tanta popolarità le aveva elargito nelle fiabe del gossip, si era appena tolta i Tacchi a spillo (per il doloroso sassolino dell’Auditel) e aveva archiviato le sue velleità di SuperStar (del cui flop italiano Wikipedia ha un vuoto di memoria, ammiccando invece alla fortunata versione tedesca condotta dalla nostra eroina). Dopo Zelig, Scherzi a Parte e Festivalbar la bella fanciulla svizzera era giunta a una fase di stallo, facendosi traviare da una maga cattiva.
Per fortuna, dopo uno sfortunato giro di carte, la nostra trovò il suo asso nella manica nel più influente dei patroni televisivi, approdando nel 2004 alla conduzione di Striscia la Notizia. E’ così che, facendosi guidare dalla sua incondizionata benevolenza, Miss Roberta è diventata Michelle Hunziker. Una ragazza adorabile, che sa come comportarsi in tutte le situazioni e non perde mai l’occasione per dispensare sorrisi. E’ bastato questo per consacrarla a grande artista del panorama televisivo italiano. Gerry Scotti dice che Paperissima potrebbe fare a meno di lui ma non di lei, Raffaella Carrà la elegge sua erede, le veline la prendono a modello… Persino i cinepanettoni fanno a meno di qualche peto di troppo, perché lei deve piacere ai bambini. Questa recita ha funzionato finché, a rompere l’incantesimo, non è arrivata la sua gemella mancata: Juliana Moreira.
Anche lei scoperta dal santo patrono Mediaset, anche lei dall’aspetto assai grazioso (nonché più casto di quello della fatina Eva che prima aveva tanto peccato). Nel 2006 incarna con grande autoironia l’essenza della Cultura Moderna, sostituendo il ghigno della sua antesignana con una risata trascinante.
Juliana ora conduce Paperissima Sprint, che pure in tempi non sospetti aveva segnato il debutto di Michelle. Eppure ci è arrivata senza bisogno di un calendario (che Michelle ha fatto), di un amorazzo vip (che Michelle ha avuto), di una trash-hit (a cui Michelle non ha saputo resistere). Juliana è semplicemente Juliana, una che ormai spopola negli spot e che è simpatica anche nei fuorionda, quando lo zio Teo le gioca qualche brutto scherzo (decisamente più cattivo di quelli dello zio Gerry).
E se fosse Juliana la vera Michelle Hunziker, pronta a prenderne nel giro di qualche anno il posto senza troppi rimpianti? Entrambe hanno nomi e sembianze da favola, entrambe ormai si contendono le grazie del patrono. Nonostante qualche anno di gavetta di differenza – e una padronanza della lingua non omogenea – potrebbero essere separate alla nascita.
Peccato che ci sia una piccola differenza: Michelle ha fatto il musical a teatro (ops, in playback), ha fatto Sanremo (vuoto di memoria) ed è una showgirl completa perché balla (?!?), canta (stonando) e recita (ecco lì è perfetta). Nonostante ciò, per sua stessa ammissione non si sente ancora pronta a spiccare il volo, lasciando la casa paterna per le lusinghe di Mamma Rai. Invece Juliana fa il suo senza mirare troppo in alto e trasuda umiltà da tutti i pori, spesso persino ignara di quanto risulti vera sul video.
Difficile stabilire come andrà a finire. Ma il rischio è che le due sorellastre, a forza di contendersi la corona di Paperopoli, non potranno più convivere nello stesso tetto e saranno oggetto di una scelta. Il sottoscritto l’ha già fatta. Qual è la vostra?