Venerabile nulla, venerabile revisionismo
Non era niente, ieri sera, Venerabile Italia. Non è successo niente. Niente di che. A chi si aspettava chissà cosa, dopo la conferenza stampa con un Licio Gelli a tutto campo, be’, sono rimaste le briciole di qualche filmato di repertorio condito da un commentario in studio a tratti condivisibile storicamente, a tratti no.Il programma
Non era niente, ieri sera, Venerabile Italia. Non è successo niente. Niente di che. A chi si aspettava chissà cosa, dopo la conferenza stampa con un Licio Gelli a tutto campo, be’, sono rimaste le briciole di qualche filmato di repertorio condito da un commentario in studio a tratti condivisibile storicamente, a tratti no.
Il programma era un talk, noiosetto, tutto sommato, con un tentativo poco chiaro di rivalutare in qualche modo l’epoca fascista dando un colpo al cerchio e un colpo alla botte, cercando di dire che sì, tutto sommato non era poi così male, per poi mostrare in RVM un Licio Gelli che racconta le sue memorie, il suo incontro con Mussolini a Palazzo Venezia, per dire.
Un programma, tutto sommato, di venerabile revisionismo, con il loghetto della massoneria in alto a destra (questa la nota più di colore, se vogliamo), un programma per nostalgici del Ventennio, di cui pure bisognava parlare a posteriori visto il grande battage pubblicitario che ha avuto.
Niente più di questo, comunque. Anche se resta la sensazione di qualcosa di strano, qualcosa che non funziona. E viene semplicemente da chiedersi: ce n’era bisogno?