Home Canale 5 Francesco Pincelli di Mediavivere a TvBlog: “Amiche Mie non c’entra niente con Sex and the City. E’ una storia tipicamente italiana”

Francesco Pincelli di Mediavivere a TvBlog: “Amiche Mie non c’entra niente con Sex and the City. E’ una storia tipicamente italiana”

Questa sera alle 21:10 su Canale 5 prenderà il via Amiche Mie, serie trasmessa in 6 serate prodotta da Mediavivere. Come vi abbiamo già accennato, è la storia di 4 donne che per motivi diversi si ritrovano single alla soglia dei 40 anni. Abbiamo intervistato il produttore della fiction, Francesco Pincelli, che ci ha anche

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5 Novembre 2008 09:29

Amiche Mie
Questa sera alle 21:10 su Canale 5 prenderà il via Amiche Mie, serie trasmessa in 6 serate prodotta da Mediavivere. Come vi abbiamo già accennato, è la storia di 4 donne che per motivi diversi si ritrovano single alla soglia dei 40 anni. Abbiamo intervistato il produttore della fiction, Francesco Pincelli, che ci ha anche parlato delle novità in arrivo.

Nei giornali si parla di Amiche Mie come la versione nostrana di Desperate Housewives e Sex & the City. Anche Cristiana Farina, produttore creativo della fiction, su Tv Sorrisi e Canzoni ha parlato di ideale proseguimento della serie ambientata a Manhattan. Vi siete realmente ispirati a queste serie?

Secondo me Amiche Mie non c’entra niente con Sex and the City. E’ una serie molto italiana con delle storie sentimentali e un’ambientazione e dei personaggi che sono tipicamente italiani. Credo che gli unici punti di contatto siano quelli di raccontare 4 amiche che parlano di sentimenti e di sesso. Tra l’altro Sex and the City parla di donne single slegate da qualsiasi tipo di relazione, mentre qui invece sono tutte storie che partono da una relazione molto stretta che evidemente viene rotta per creare un incidente iniziale. Amiche mie è caratterizzata da personaggi più coraggiosi per come sono scritti, i quali sono messi un po’ a nudo; parlano, pensano, esprimono le loro emozioni in maniera diretta senza filtri, dando profondità alla storia senza tralasciare la commedia con un ritmo serrato di dialoghi brillanti e una recitazione che non da’ la possibilità di commettere sbagli. In questa serie abbiamo dovuto prendere un cast che non doveva sbagliare un colpo e infatti sono stati tutti eccezionali.”

Amiche MieA proposito di cast, quello di Amiche Mie si presenta molto forte con grandi attrici di cinema, televisione e teatro. Come è stato il clima sul set? Le varie personalità delle attrici si sono amalgamate?

Innanzitutto diciamo che è forte anche il cast maschile in Amiche Mie. Sono molto soddisfatto di loro, è stato un miracolo perchè non era prevedibile, ma evidentemente nel dna della serie c’era uno stimolo generato dall’originalità del progetto che ha tirato dentro tutti che ha premesso di realizzare qualcosa di particolare. Inoltre, ho lavorato con le quattro protagoniste in modo molto libero, avendo delle idee iniziali che poi non sono state quelle finali. Mi spiego meglio: abbiamo fatto un lavoro di lettura dei copioni lungo e intenso con registi e attrici e ad un certo punto abbiamo fatto delle scelte diverse, cambiando i rispettivi ruoli delle donne e scegliendone di diversi rispetto a quelli a cui erano abituate. Per essere più precisi, il cast normale di questa serie sarebbe stato: Elena Sofia Ricci nel ruolo di Margherita Buy, la Buy in quello della Ranieri, la Ranieri nel ruolo di Cecilia Dazzi e così via. Mettendo però mano al prodotto ci siamo accorti che queste attrici avevano voglia di sperimentare e quindi la Ricci ha preso il ruolo più spregiudicato della mangiauomini, Luisa si è sentita di fare la donna nevrotica e infelice, Cecilia che è una ribelle di suo, ha fatto la madre di famiglia tradita e Margherita ha fatto la rozza che viene dal di fuori ed entra in un ambiente sofisticato. Abbiamo lavorato sui copioni, rovesciando completamente le carte con un risultato che è stato decisamente ottimo.”


Tra le altre cose proprio oggi abbiamo letto nelle agenzie, una Margherita Buy contenta per la prima esperienza in una fiction in un ruolo divertente…

In effetti di ruoli divertenti ne ha fatti molti però questo è esilarante; nella serie è anche la voce narrante ed una persona semplice con una vita matrimoniale molto triste che all’inizio della serie decide di non salire sul treno in cui salgono marito, figlio e di prendere un treno per Milano, luogo in cui è presente un ginecologo-sessuologo che scrive libri e sui giornali. Decide quindi di prendersi una vacanza ed arriva in una città come Milano dove si ritroverà con 3 amiche molto diverse da lei, più nevrotiche che, man mano che si frequenteranno cambieranno facendo cambiare anche Anna (Margherita Buy ndr).”

Los Hombres de PacoSecondo lei Amiche mie rappresenta la realtà delle donne d’oggi?

E’ una commedia, quindi ovviamente i personaggi sono per così dire più spinti rispetto alla realtà, però credo che ci si possano riconoscere in molti, non solo le donne ma anche i personaggi maschili. E’ assolutamente attuale e italiana“.

Elena, Margherita, Luisa, Cecilia. Delle 4 amiche chi l’ha sorpresa di più? E con chi vorrebbe realizzare una fiction in futuro che non sia una seconda stagione di questa?

Sono rimasto completamente soddisfatto da tutte perchè si sono tutte cimentate in ruoli assolutamente non prevedibili. Elena Sofia fa la mangiauomini e viene dalla mammona dei Cesaroni; Margherita fa la naif quando è sempre la donna intellettuale e complicata; Luisa fa la pazza nevrotica con dei complessi, quando è una delle più belle donne italiane e Cecilia fa la mamma quando ha sempre fatto la nevrotica. Hanno tutte interpretato ruoli diversi e l’hanno fatto in modo strepitoso. Dovessi fare qualcos’altro vorrei tutti, uomini e donne.”

Tra le attrici e gli attori da chi è rimasto sorpreso?

Tra le donne mi ha sorpreso decisamente Luisa Ranieri. Per quanto riguarda il cast maschile, sono rimasto pienamente soddisfatto di tutti: per esempio Stefano Pesce, in un ruolo che abbiamo scritto insieme a lui in cui è uno dei personaggi più moderni che abbia mai visto; oppure Massimo Poggio, un uomo tutto d’un pezzo e allo stesso tempo accomodante e divertente col genere femminile. Diciamo che sono stato soddisfatto dalla bravura di tutti“.

Il panorama delle fiction italiane che emerge in questo inizio di stagione televisiva, se si esclude il grande successo di Montalbano e pochi altri prodotti, non è dei migliori tra spostamenti, cancellazioni e serie che perdono ascolti di stagione in stagione. A cosa imputa questo calo di interesse da parte dei telespettatori? Anche lei è d’accordo con Fedele Confalonieri secondo il quale non è il momento di fiction ansiogene?

Io credo che i problemi siano due: o c’è un criterio di rilevazione degli ascolti oppure le signore di Torre del Greco, già casalinghe di Voghera, oggi nonne, tengono banco. Più seriamente, io credo che se non si cambia il modo di rilevare gli ascolti sarà un grosso problema perchè terrà ferma la televisione. Non è questione di pigrizia mentale dei dirigenti, delle televisioni e dei produttori. Il problema è che per fare certi numeri per come sono rilevati bisogna costruire dei programmi inoffensivi, che vadano bene per tutti. Io, che ho lavorato per 5 anni come responsabile fiction Mediaset, le posso garantire che ogni volta che si rischia si fanno dei programmi anche molto belli ma che poi piacciono a poche persone. Se io faccio una serie che va benissimo nella fascia dai 15 ai 35 su Canale 5 è un flop. Durante la mia esperienza di responsabile della fiction, ho avuto una grande disponibilità da parte dei vertici di Mediaset, ma ho avuto parecchie difficoltà poichè Canale 5 è una rete che deve realizzare certi numeri ai quali arriva solo se riesce a coprire il massimo delle fasce d’età dell’auditel. Questo frena moltissimo la scelta dei progetti. Riuscire a coniugare il nuovo con il successo è complicato: abbiamo avuto delle eccezioni come con I Cesaroni che si sono rivelati un successo, ma non è stato facile. Il pubblico televisivo, è indecifrabile perchè frammentato e sempre più si sposta su altri media: questo è il caso soprattutto di quello di Canale 5 che è più giovane e più esposto alle tentazioni offerte dai nuovi media.

Guido Caprino, Amiche MieMassimo Del Frate, che ho intervistato di recente, mi ha accennato alla realizzazione della soap di prime time che, secondo alcune voci, doveva essere un adattamento della sudamericana “Montecristo”. A che punto è la lavorazione di questo prodotto?

Stiamo cercando di sviluppare una linea di prime time a basso costo che forse sarà tratto da Montecristo o forse da un altro format, le cui riprese dovrebbero iniziare nei primi mesi del 2009.”

Ho notato guardando le sue precedenti esperienze che lei è stato insieme a Bixio, Ravera e Nardello produttore della prima stagione di Un Medico in Famiglia. Come è nato il successo di questa serie, tra le più seguite in Italia?

Mi chiamò Sergio Silva, l’allora capo della fiction Rai e mi investì di questa novità mai realizzata da noi: una serie lunga in commedia tratta da un format spagnolo. Ci piacque talmente il progetto che io, da editor, insieme a Nardello e logicamente al produttore Bixio, ci mettemmo a lavorare per adattarla al nostro Paese. Inutile dire che poi siamo rimasti stupefatti e allo stesso contenti dei risultati che abbiamo ottenuto. Tra l’altro, mentre stavo in Rai, ho varato anche Incantesimo, un altro successo consolidato. Dopo di che sono passato a Mediaset con Roberto Pace, che successivamente mi ha lasciato il testimone di direzione della fiction di Canale 5.”

Ieri era il cinema a illustrare l’Italia. Oggi vediamo film italiani spesso di nicchia , anche premiati ma visti da pochi, mentre le fiction si rivolgono ad una platea vastissima. Sente il peso di una responsabilità socio-culturale quando realizza un prodotto di fiction?

Il pubblico televisivo credo abbia voglia e bisogno, secondo la linea editoriale che sto seguendo con Mediavivere, di storie profonde che guardino alla società ma che siano al tempo stesso divertenti e leggere. Credo che il cinema abbia una funzione diversa, per quanto riguarda la tv credo che sia la miglior forma di intrattenimento possibile“.

Per concludere, quali sono i progetti di Mediavivere del prossimo futuro? Tralasciando la soap di prime time e Cento Vetrine che prosegue con grande successo.

Abbiamo due serie di prime time di media serialità che sono Piper (attualmente in fase di riprese) con molti attori giovani e Teo Mammucari, Valeria Marini, Anna Falchi, Maurizio Casagrande, Maurizio Mattioli e poi a marzo iniziano la riprese di una serie con Claudio Amendola, una commedia poliziesca tratta da un format spagnolo di grande successo “Los Hombres de Paco“. E’ la storia di un gruppo di poliziotti piuttosto pasticcioni veramente divertentissima. Amendola ha firmato per tre stagioni, quindi è un prodotto su cui sia lui sia noi crediamo molto.”

La ringrazio per la cordialità e disponibilità e in bocca al lupo per Amiche Mie e le prossime fiction. (Share)

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