Vigilanza Rai: Sergio Zavoli è la soluzione condivisa, ma Villari prende ancora tempo
L’ingarbugliato caso della Vigilanza Rai sembra aver trovato un punto di svolta: dopo le dimissioni polemiche dei due membri della Commissione dell’Italia dei Valori, l’ormai ex candidato dell’opposizione alla Presidenza Leoluca Orlando e Pancho Pardi, Partito Democratico e PDL si sono accordati informalmente sul nome di Sergio Zavoli. Il giornalista, classe ’23, senatore del PD
L’ingarbugliato caso della Vigilanza Rai sembra aver trovato un punto di svolta: dopo le dimissioni polemiche dei due membri della Commissione dell’Italia dei Valori, l’ormai ex candidato dell’opposizione alla Presidenza Leoluca Orlando e Pancho Pardi, Partito Democratico e PDL si sono accordati informalmente sul nome di Sergio Zavoli. Il giornalista, classe ’23, senatore del PD per la terza legislatura consecutiva sarebbe gradito alla maggioranza.
Riccardo Villari non ha però ancora ufficializzato le sue dimissioni, al contrario prende tempo (a questo punto senza alcuna giustificazione formale), ed ha incontrato oggi il Presidente della Camera Gianfranco Fini. La sua posizione è sempre più difficile, ma essendo la sua elezione assolutamente regolare ed avendo già convocato la Commissione per domani ci si aspetta in quella sede la sua dimissione da Presidente.
Questo atto dovrebbe mettere in moto un meccanismo virtuoso che porterebbe Zavoli prima all’interno della Commissione, con le dimissioni di Nicola Latorre (al centro delle polemiche per il “suggerimento” all’avversario politico Italo Bocchino scoperto da Striscia), e la sua conseguente elezione bipartisan di tutti i membri.
La personalità di Zavoli, per sei anni Presidente della Rai fra il 1980 e il 1986, metterebbe d’accordo tutti, anche se la sua elezione sarebbe di fatto il “compimento” di quello che appare sempre di più come un autentico complotto politico trasversale ordito dalla corrente dalemiana e dalla maggioranza di Governo ai danni dell’Italia dei Valori, di Walter Veltroni (costretto a fare buon viso a cattivo gioco) e della già traballante alleanza proprio fra il partito di Antonio Di Pietro e il PD.
Il primo commento di Sergio Zavoli è comunque prudente:
Non ho nessuna comunicazione ufficiale. E la cosa mi pare su un terreno molto scivoloso. Questo Villari non se ne vuole andare. Villari ha avuto un’elezione regolare, ha avuto una maggioranza ed è il presidente della Vigilanza. Se non se ne vuole andare avrà le sue buone ragioni.