Home Ascolti TV In 12 milioni per 24: redemption, in attesa della settima stagione a gennaio

In 12 milioni per 24: redemption, in attesa della settima stagione a gennaio

L’assenza di Jack Bauer dallo schermo per più di un anno sembra non aver intaccato la pazienza e la fedeltà dei fan di “24” che domenica sera hanno seguito numerosi il film-tv di due ore che Fox ha trasmesso in attesa del day 7, la cui partenza è prevista per l’11 gennaio.“24: redemption” (gallery) ha

27 Novembre 2008 11:27

24 redemptionL’assenza di Jack Bauer dallo schermo per più di un anno sembra non aver intaccato la pazienza e la fedeltà dei fan di “24” che domenica sera hanno seguito numerosi il film-tv di due ore che Fox ha trasmesso in attesa del day 7, la cui partenza è prevista per l’11 gennaio.

“24: redemption” (gallery) ha infatti tenuto davanti allo schermo ben 12 milioni di americani, che si sono trovati davanti una serie di novità introdotte proprio in questo speciale e che verranno riprese nella serie vera e propria. Una tra tutti, l’arrivo alla Casa Bianca di un Presidente donna (Cherry Jones), che fin dal suo insediamento avrà delle belle gatte da pelare.

Il film, che ci auguriamo venga trasmesso in Italia prima della messa in onda della nuova stagione, è ambientato parzialmente nel Sangala, immaginario stato del sud dell’Africa, dove si trova il personaggio di Kiefer Sutherland 42 mesi dopo la conclusione del day 6, alla classica “ricerca di sé stesso”. Ci vorrà poco, però, perchè Jack si trovi nel mezzo di una guerra civile che coinvolge anche i bambini, addestrati a diventare soldati e che dovrà cercare di salvare.

Assieme a lui, nuovi personaggi: Robert Carlyle (“Full Monty”) è Carl Benton, amico di vecchia data del protagonista ora in Sangala per aiutare la popolazione in difficoltà, mentre il personaggio di Jon Voight, che rivedremo a gennaio, Jonas Hodges, sarà un cattivo uomo d’affari con cui Jack dovrà vedersela fin da ora. Torna in tv anche Gil Bellows, ex di Ally McBeal, decisamente irriconoscibile.

Ispirata -almeno secondo Sutherland- al genocidio del Ruanda ed alla reazione dell’America in quell’occasione, la vicenda del film-tv mantiene gli stessi elementi della serie: la vicenda viene raccontata al ritmo dell’ormai stranoto orologio digitale, che in questo caso segna le ore che vanno dalle 15 alle 17 (ora africana); l’azione resta protagonista così come lo split screen non viene abbandonato.

Un bel modo, insomma, di traghettare i fan da una stagione all’altra, e che è servito a tastare l’umore del pubblico dopo tanto tempo. Il risultato è stato confortante -anche nella fascia 18-49-, segno che “24” è ormai un marchio che, nonostante abbia un po’ zoppicato negli ultimi anni, è entrato nell’olimpo delle serie tv.


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