Cause legali dai produttori di Due uomini e mezzo e Una mamma per amica
A Natale siamo tutti più buoni? Andatelo a dire alle case di produzione hollywoodiane: nei giorni precedenti il 25 dicembre due cause legali sono state aperte circa due show molto famosi in patria: “Due uomini e mezzo” e “Gilmore Girls”.La Warner Bros. Tv, per iniziare, ha fatto causa alla Cbs, che trasmette “Due uomini e
A Natale siamo tutti più buoni? Andatelo a dire alle case di produzione hollywoodiane: nei giorni precedenti il 25 dicembre due cause legali sono state aperte circa due show molto famosi in patria: “Due uomini e mezzo” e “Gilmore Girls”.
La Warner Bros. Tv, per iniziare, ha fatto causa alla Cbs, che trasmette “Due uomini e mezzo”, chiedendo il risarcimento danni di ben 49 milioni di dollari per il mancato rispetto di una particolare clausola che prevedeva il pagamento di un extra da parte del network alla casa di produzione se lo show fosse diventato un successo.
Ora, le due parti si erano messe d’accordo per produrre quattro stagioni, ma la sit-com è andata così bene che si è giunti alla sesta stagione. Ciò è stato possibile grazie ad un’opzione esercitata dalla Cbs sulla produzione, dietro un piccolo aumento contrattuale. Tutto regolare, secondo Wbtv, a patto che tra il network e la casa di produzione ci sia una divisione dei profitti derivanti dal successo della serie, cosa che pare non essere avvenuta.
Quindi, se da un lato la Cbs ha contribuito alla realizzazione delle stagioni ed ha accettato l’aumento previsto nell’opzione, la Wbtv l’accusa di non averle dato nulla sulla base della crescente popolarità dello show. La prima stagione di “Due uomini e mezzo” è costata alla rete 750mila dollari a puntata, ma per la casa di produzione i costi erano di 1.22 milioni di dollari ad episodio: il deficit quindi sarebbe di 61.1 milioni di dollari.
Wbtv accusa, ma riceve anche un duro colpo, questa volta da Gavin Polone, produttore esecutivo di tutte le stagioni di “Una mamma per amica” che l’ha querelata. Il motivo, espresso in un comunicato, è
“Aver defraudato i creatori del successo di Una mamma per amica con uno schema che compete in avidità e bravate ogni sceneggiatura che i querelanti avrebbero potuto scrivere”.
Lo “schema” si riferisce ad un accordo del 2000, integrato nel 2002, secondo il quale la casa di produzione di Polone -che gestisce insieme a Judy Hofflund– avrebbe ottenuto una percentuale di guadagno proveniente dal successo della serie, escludendo i costi di produzione.
I due in particolare contestano una cifra, quella del decifit della serie, che era in rosso: per la Wbtv questa cifra ammontava a 53 milioni di dollari, mentre per Polone e Hofflund, che nell’ottobre 2006 hanno commissionato un’analisi dedicata, era di 45 milioni e mezzo di dollari. Deficit causato da “un calo nella vendita dei diritti” ed una serie di spese non appropriate.
La richiesta, quindi, che ammonta a “decine di milioni di dollari”, è stata fatta in base a queste “prove”, a cui non è ancora seguita una risposta dalla Wbtv, che di sicuro avrà un fine d’anno più movimentato di quanto si potesse aspettare.
[Via TheHollywoodReporter]