Chiambretti night è il David Letterman Show italiano
Con oggi, in risposta alla spietata TvBlog Strike down per le stroncature peggiori, inauguriamo la sezione “Complimenti per la trasmissione”, dedicata alle perle rare della bella televisione.Ci sono tre presentatori italiani a cui è stato accostato, non sempre per loro volontà, il titolo di eredi di David Letterman. Quando a Paolo Bonolis, esule dalla Rai,
Con oggi, in risposta alla spietata TvBlog Strike down per le stroncature peggiori, inauguriamo la sezione “Complimenti per la trasmissione”, dedicata alle perle rare della bella televisione.
Ci sono tre presentatori italiani a cui è stato accostato, non sempre per loro volontà, il titolo di eredi di David Letterman. Quando a Paolo Bonolis, esule dalla Rai, gli chiesero se si ispirasse a questo modello rispose:
“Ho sempre una certa diffidenza verso chi fa lo stesso programma per tanti anni di fila. Sarebbe come se un attore bravissimo interpretasse per 20 anni di fila Jago. E beh, così sono bravi tutti. Allora preferisco Chiambretti, che fa un programma davvero nuovo”.
Appunto, Piero Chiambretti. Perché il “rivale” Fabio Fazio sa gestire l’ospite con una classe che non si traduce mai in un’equivalente brillantezza (e poi ha sempre quella faccia un po’ così). E Gerry Scotti, che pura buca il video con la sua monumentalità, rischia di restare un volto da detersivo per la casalinga più che per una platea colta ed elitaria da seconda serata. Guardando, invece, il debùt di Chiambretti Night, speri davvero che si realizzi l’auspicio manifestato dallo stesso conduttore: vedere la sua immagine legata a questo marchio per tutta la vita.
Ci troviamo dinanzi a un raro esempio di programma italiano etichettabile come puro show, senza le strettoie del varietà o del talk che rischiano di ingabbiarne le potenzialità. Il Pierino nazionale ha raggiunto il termine ultimo del suo romanzo di formazione televisivo, che è iniziato con le birichinate da Portalettere e lo ha visto affrontare “la crisi dei trentenni” tra la nicchia di La7 e la servitù a Sua Pippità Baudo. Ora il paggetto si è emancipato ed è pronto ad entrare nella tana del lupo preservando la sua anima irriverente. Il risultato? Uno spettacolo glamour come nella generalista non si è mai visto, specie in una rete burina come Italia 1, che converte la dialettica post-sanremese in un patinato DopoFestival della scena italiana.
Le foto di Danah Matthews
Chiambretti Night la prima puntata
Gli ingredienti eccellenti ci son tutti: coreografie di qualità sopraffina, che redimono Bill Goodson dal rovinoso Ballo delle Debuttanti, una primadonna del Moulin Rouge come Danah Matthews che rievoca fantasie da caffè concerto, uno studio che ha la fattezza di un night club, dalle luci soffuse alle sedute vintage passando per una piacevolissima musica jazz.
Robe così in tv non si vedono tanto spesso e Chiambretti ne è consapevole. Non nasconde, inoltre, di dover essere necessariamente verboso alla prima puntata, introducendo cappelli che diano un senso a quello che si sta facendo (e protraggono la durata sino alle 2, forse un po’ troppo). Il bello dei suoi programmi, però, sta proprio in questa priorità: dare al testo e alla parola una qualità esplicativa e motivazionale centrale, adeguando l’intelligenza del professionista a un contesto di volta in volta diverso.
Ora la capacità dissacratoria di Chiambretti va oltre le Markette e prende di mira l’invasione di Numeri Uno, al centro di salotti tv culattoni e di stucchevoli celebrazionismi. L’idea è vincente e il conduttore riesce a comunicarla al meglio, nell’hit parade dei 5 fuoriclasse che spazia tra una Simona Ventura incompetente in materia X Factor e un Andreotti che nel suo dossier segreto ha nascosto il maestro Pregadio.
Poi c’è l’intervista al personaggio che davvero si differenzia per qualcosa: in questo caso si tratta di Gennaro Gattuso, numero uno nel suo campo, che è poi quello di calcio, complice di una divertentissima gag sul pacco del collega Beckham. Dopo una clip di Affari Tuoi di grande efficacia metaforica Gattuso rivendica la sua virilità, ammettendo di essere ignorante non solo nella conoscenza dell’italiano ma anche in quella dei piselli degli altri maschi.
Altro lato intrigante è l’annuncio degli ospiti della settimana successiva, che vede un illustre portavoce di Vogue sfoderare il suo book di celebrities esclusive nel panorama della mondanità internazionale. Non è varia umanità da circo, insomma, quella di Chiambretti Night, ma un caleidoscopio di personaggi che anziché presenzialismo possono vantare professionismo. Il tutto valorizzato da un tocco di satira politica sull’Inauguration Day di Obama, il cui discorso ufficiale è stato riadattato ammiccando a un Paese di tronisti e veline per cui apparire equivale ad esistere.
Ancora una volta Piero ha fatto centro e con Chiambretti Night si avvia a una definitiva consacrazione: quella a genio creativo e demiurgo di una televisione che ha perso il lume della ragione.