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Piroso: Niente di (incisivo, troppo) Personale

“Niente di Personale” di La7, sotto la consueta conduzione di Antonello Piroso in questa nuova edizione del 2009, più che un programma di approfondimento giornalistico mescolato all’intrattenimento, è un esercizio di stile, una giostra di piacere. Solo per chi lo pensa e lo conduce, probabilmente. Le immagini crude e crudeli della guerra, le opinioni forti,

di aleali
24 Gennaio 2009 08:00

Niente di personale La7Niente di Personale” di La7, sotto la consueta conduzione di Antonello Piroso in questa nuova edizione del 2009, più che un programma di approfondimento giornalistico mescolato all’intrattenimento, è un esercizio di stile, una giostra di piacere. Solo per chi lo pensa e lo conduce, probabilmente. Le immagini crude e crudeli della guerra, le opinioni forti, le battute all’inglese, le rubrichette che snocciola senza troppa fierezza. Insomma: Piroso in questa sede sembra che si diverta molto di più a “interpretare il giornalista” piuttosto che limitarsi a “fare informazione” con la sua ormai nota personalità.

“Niente di personale” porta piatti forti e non scontati. Nonostante gli ospiti (pare) vengano lì non tanto per il gettone ma perché hanno davvero qualcosa da dire, alla fine della trasmissione non è che ti sia rimasto davvero molto tra le mani. Con la scusa di voler essere uno specchio dei nostri tempi e del costume, ti ritrovi Mal che canta una canzone, la modella argentina Daniela Cott che è cresciuta in una bidonville ma che oggi porta un vestito nero e una gonna provocante ma ha 16 anni e il bravissimo sassofonista siciliano Francesco Cafiso che ti suona uno splendido pezzo in un momento totalmente decontestualizzato. E’ come se si volesse spezzare il tempo senza inciderlo.

Se non ci fosse la consueta e intrigante intervista con domanda a sorpresa tra nove numeri a scelta, questa volta con Gianpaolo Pansa che ne dice di tutti i colori anche sulla tv italiana (a sua detta) controllata dai partiti dove lavora e presenzia solo chi ha un “padrino” politico alle spalle, il resto è parso un misto tra “Il senso della vita” di Paolo Bonolis con in più un valore culturale rivendicato e una buona puntata del Maurizio Costanzo Show. Tanto invitante fumo, ma l’arrosto poco e niente.

Ottime le rubriche interne, dove si intervistano in pullman nella “Corriera della sera” persone comuni chiedendo loro informazioni sui fatti di cronaca (di cui sanno poco e nulla), “Si attende cortese smentita” dove si presentano accuse informali sui mali del nostro Paese e “Diverso Parere” con la collaborazione del simpatico giornalista Paolo Colombo (già V-ictory), che ogni settimana intervisterà quegli omosessuali italiani (più o meno noti) che vivono nel nostro Paese con fierezza ma con altrettanta difficoltà.

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