Home Notizie Sono qui, stanco di morte in tv

Sono qui, stanco di morte in tv

Le notizie le sapete. I tam tam di questi giorni hanno avuto un solo suono: quello della marcia funebre, suoni ben diversi di quelli scritti da Amadeus Wolfi Mozart. La morte di Eluana arriva tragica verso sera. Si scontra con il “Grande Fratello” che va avanti, con ” X Factor” che va avanti, con tutto

10 Febbraio 2009 07:55

Le notizie le sapete. I tam tam di questi giorni hanno avuto un solo suono: quello della marcia funebre, suoni ben diversi di quelli scritti da Amadeus Wolfi Mozart.
La morte di Eluana arriva tragica verso sera. Si scontra con il “Grande Fratello” che va avanti, con ” X Factor” che va avanti, con tutto quanto d’altro nelle tv che vanno avanti. Il senso della vita, Bonolis lo sta trasferendo a Sanremo, canzoni e fioiri.

Mi apposto, dopo la notizia, fra un canale e l’altro ,per capire meglio, informarmi, cogliere qualche idea, qualche suggerimento ed invece subisco la fascinazione della morte. Voglio sapere tutto al di là di tutto.

Il tg senza fine di Sky mi prende e non mi molla, io non lo mollo, ma lui mi prende fino a un certo punto, mi domando: che gli importa, cosa importa a tutti i tg, di quel che sta accadendo “dentro” il suo pubblico, i suoi spettatori ammaliati dal lutto?

Sospendo la visione. Esco. Ho il telefonino.Chiamo una persona. Anche lei “dentro” la notizia , come tutti, dentro il fatto e il suo strazio. Le voci amiche possono avere le stesse voci della tv.

Rientro. Riaccendo. A “Porta a porta” Vespa orchestra i suoi ospiti. Vorrei lasciare andare. Ma mi fermo quando vedo e sento le suore che hanno accompagnato il silenzio di Eluana fino all’ultimo viaggio verso la clinica di Udine. Sono,queste suore, signore con gli anni delle nonne. Ripetono che avrebbero voluto tenere ancora con loro quella ex ragazza, Eluana, che è diventata la beniamina dei massmedia.

Pensieri. Eluana, la beniamina senza vivere di riflesso, chiusa nel suo silenzio e adesso nella sua tomba. La beniamina dei massmedia per i giorni che passano. Come una beniamina , sempre per qualche giorno, nel gran casino del GF: la hostess con il cappio o la Kris dal gran seno misura extravideo.
Li guardavo la sera de lunedì nero gli ospiti del Gran Casino GF, casino non sospeso nonostante il toc toc di Enrico Mentana alla porta del palinsesto bloccato di Canale 5.

L’ho già scritto qui, fra noi. Non ho nulla, ma proprio nulla contro il GF. Si è visto e si vede di peggio in tv; e poi sul fiume della vita passerà anche questa spoglia televisiva, prima o poi. Però un sussulto lo ho avuto, con la notizia in testa che non mi liberava e anzi mi bussava fin nel cuore.

Vedo quei ragazzi o non più ragazzi, l’età della ragazzitudine sta crescendo in modo esponenziale senza che ce ne accorgiamo. Li vedo che agiscono come al solito, come Marcuzzi e tv comandano. Lo spettacolo della vita che non si ferma, lo show deve andare avanti. Ma, colpa mia, ecco che la immagine di Eluana continuava a sovrapporsi a quelle del GF che non erano diverse dal solito (e come possono?), erano l’abitudine ordinaria alla devianza tv della costrizione dentro la casa o il casino . Mi sono detto: ecco, lì hanno eliminato la morte. Poi mi sono corretto: non è vero, forse lì la rendono più visibile la morte, questa morte che in queste ore riassume tutte le morti, e le rende speciali, anche quelle anonime dei necrologi dei giornali.

Fine. Ho girellato nelle tv, ancora un poco. Altra morte, altri fantasmi. La giornata della memoria per i campi di concentramento nazisti e gli ebrei infornati o gasati. La giornata della memoria per gli italiani, e non, infilati nelle foibe lassù vicino a Triste. La giornata d’ogni giorno del collezionismo di stupri che portano alla morte , morte che presto si cancella per fare posto ad altre morti, ad altri stupri. La giornata…le giornate del macabro quotidiano, della morte esemplare, della chiacchiera sulla bara, della emotività (mi pervade ancora) che ci insegue senza posa.

La tv, pompe funebri, premiata ditta. Ceneri di show. Un colpo di spazzola. La tv è pompa funebre e non, ma è soprattutto un tapis roulant. Ci porta dove vuole. O no?

ITALO MOSCATI