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Festival di Sanremo 2009 – La finale

Aspettando il vincitore, la serata finale del Festival di Sanremo 2009 comincia qui.Inizio spettacolare, come al solito. Questa volta, il film di turno è Billy Elliot, colonna sonora Il canto dei cigni, e poi è la volta dell’annunciato omaggio alla danza classica, sulla quale si ironizza elegantemente, grazie a Giuseppe Picone e Caroline Rice, e

21 Febbraio 2009 19:43


Aspettando il vincitore, la serata finale del Festival di Sanremo 2009 comincia qui.

Inizio spettacolare, come al solito. Questa volta, il film di turno è Billy Elliot, colonna sonora Il canto dei cigni, e poi è la volta dell’annunciato omaggio alla danza classica, sulla quale si ironizza elegantemente, grazie a Giuseppe Picone e Caroline Rice, e palloni sul palco, ché l’italianità, quella difesa e elogiata da Bonolis, si consuma anche sul campo da calcio (ma l’Inter, squadra cara a Paolino, ha vinto, ahimé, nuovamente grazie a un palese fallo di mano del suo campione Adriano).

Arisa 20:53: come d’abitudine, Paolo Bonolis fomenta galleria e platea, cosa buona e giusta, ricorda il perverso meccanismo del televoto e poi annuncia Arisa, che finalmente ha occasione dei presentarsi sul palco dell’Ariston infagottata nel suo vestitino anni ’30 a un’orario decente. In prima serata. E sarà gagliarda, nella sua Sincerità. Un riff facilmente memorizzabile e fischiettabile, uno swing piacevole – che ricorda un po’ Neffa – una voce piacevole, una cantante-personaggio. Un ritorno al passato che rende tutto piacevole e ai limiti del tormentone.

L’unica cosa difficile è immaginarsi quale altra cosa potrà cantare Arisa, da oggi in poi. Bisognerà ascoltare l’album al più presto. Di seguito, le sue dichiarazioni di ieri, poche ore prima della vittoria (i video che vi proponiamo sono tratti dallo speciale Sanremo di Dada, realizzati da iK Produzioni

21:02: al telefono c’è Antonella Clerici. Questa mattina è nata la piccola Mael, Bonolis l’avrebbe voluta avere, come quattro anni fa, sul palco dell’Ariston – la Clerici, non Mael -, ma la maternità ha reso la cosa impossibile. E così, parte la telefonata. Sarà contento, il direttore Fabrizio Del Noce, che alla Clerici toglierà La Prova del Cuoco.

21:03: Paolo Bonolis cerca di invitare il pubblico a valutare le partiture, la canzone. Ma servirà, questo invito a non lasciarsi contagiare dalla partigianeria? In proposito, ecco che il sorteggio del notaio per l’uscita dei cantanti in gara premia Sal Da Vinci, che si esibisce per primo. Ripescato, primo sul palco, neo-melodico urlatore napoletano con testo di Gigi D’Alessio. Gli ingredienti per arrivare in zona podio, signori miei, ci sono tutti. Peccato che non ci sia anche l’originalità della canzone, che sembra uno scarto di quelle di D’Alessio. Detto tutto.

21:10: Paolo Belli e Pupo, probabilmente, sono riusciti a far desiderare ardentemente a Youssou Ndour di andarsene via dall’Italia al più presto. O perlomeno, di lasciare Sanremo dignitosamente.

Subito dopo l’improbabile trio, ecco uno dei momenti destinati a fare la storia di questo Festival di Sanremo.

Maria De Filippi

Per la prima volta nella sua vita, Maria De Filippi, dopo una breve gag di intrattenimento allo stato puro, con la voice over della popolare conduttrice a imperversare nello studio, senza che lei esca, per la paura di quella benedetta scala, dopo una colonna sonora sbagliata, ecco che con Berry White la De Filippi si palesa. E manifesta il desiderio di fare esclusivamente la valletta. Così, il suo primo ingresso in Rai viene sfruttato per farle annunciare una telepromozione.

Ore 21:23: Franco Schipani è in collegamento da New York, con gli italiani all’estero che commentano il Festival, che quest’anno – musica a parte – è decisamente internazional-popolare.m Momento un po’ autocelebrativo di cui forse si poteva fare a meno. Spunta Jovanotti, cui hanno detto che il livello musicale è molto alto. Forse il fuso orario ha fatto confondere qualcuno.

Ore 21:29: terzo a esibirsi, Povia. Una madre che vuole troppo bene, una separazione, un gay convertito, cose così, messe insieme come nel riassunto di un Bignami di un esame preparato male a Psicologia. Andavo con gli uomini per non tradire mia madre è un verso che dovrebbe essere messo al bando. Gli ansimi della corista Monia Russo hanno un ché di erotico – così come il suo abbigliamento serale -. Il punto è che il ritornello è ammiccante. Quindi, magari qualcuno ci casca. il cartello di questa sera, Ognuno difende la sua verità, è un inno al relativismo che non ha nulla a che vedere con la canzone.

21:34: Maria rientra. Stesso vestitino, ha facoltà di entrare dal retropalco risparmiandosi i sedici gradini della scaletta. E annuncia Patty Pravo, E io verrò un giorno là. E il primo annuncio ufficiale di Maria De Filippi in RAI è impeccabile, persino troppo didascalico.

Impeccabile come riesce a essere la Pravo, che, come aveva promesso, questa sera, finalmente contiene le stecche e interpreta come non l’abbiamo vista fare in questo festival, fino a stasera.

21:40: ritmo frenetico, festival veloce, musica al centro di tutto, come ci piacerebbe vedere spesso. Francesco Renga, tocca a lui e al suo Uomo senza età: la prende altissima, altissima e mostra quanto possa essere un virtuoso della voce. Di seguito, ecco un estratto delle sue dichiarazioni di ieri in conferenza stampa.

Comunque vada, per esecuzione e qualità del pezzo, Francesco Renga è il mio vincitore del Festival.

Luca Laurenti ha diritto al suo momento di gloria e canta Sogni d’oro, una lullaby (anche detta ninnananna) che però ci fa un po’ rimpiangere il Laurenti esecutore di cover. Eppure, Luca resta l’uomo che si trasforma in cigno quando canta, e quando parla torna brutto anatroccolo. Dedica al figlio Andrea, e a tutti i bimbi del mondo.

Ore 21:57: David gandy è il modello della serata, per la gioia delle signore e delle fanciulle. E Bonolis può sfoggiare nuovamente il suo anglo maccheronismo che qui amiamo.

Ore 22:01 è il momento di Marco Carta, che entra fra gli applausi dell’Ariston, visibilmente stanco. Di seguito, le dichiarazioni che ha rilasciato oggi.

Roco e aiutato dai coristi che pompano come non mai, si esibisce comunque contro la febbre, sciolto e a proprio agio. Sorride e ci crede, ed è, decisamente, il favorito per la vittoria finale.


22:09 tocca all’altro ripescato, Albano (magari apriamogli il microfono). Altro urlatore ancora in gara grazie al televoto, fa la stessa canzone da dieci anni e francamente, lasciatecelo dire, non se ne può davvero più. Anche dell’amore non corrisposto. Che, facciamocene una ragione, non è amore.

22:14: Maria di bianco vestita torna in scena per un nuovo annuncio. Ma non ha la cartelletta, che – rima baciata Arisa-style – non fa più valletta. Nuova gag, con un Paolo Bonolis che mostra tutta la propria autoironia, e una De Filippi particolarmente divertita. E piumosa. Che annuncia Marco Masini: entra sulle note di T’innamorerai e si prepara a cantare L’Italia. E la cartelletta sostituisce il gobbo elettronico con successo.

Di tutta la canzone di Masini, mi resta un curioso interrogativo, che magari qualche lettore potrà risolvere, illuminandomi. Perché Marco se la prende con Dino Zoff? (è un paese l’Italia / che resta tra i pali / come Zoff).

Maria, raddolcita e sorridente, ci ha preso gusto e rimane accanto a Bonolis: ora annuncia Fausto Leali, che canta i figli che vanno di fretta e che non danno retta. Tematica che francamente, come al primo ascolto, mi pare un po’ stantia. Del resto, di figli parlò già con Anna Oxa, vincendo. E la voce non è più quella di un tempo. Gli urli – già, urlatore anche lui – sono rochi e poco gradevoli.

Altro discorso per Biancaneve di Alexia e Lavezzi. Perché Alexia, la voce ce l’ha eccome, anche in questa sua versione post-punk-atomica. Lavezzi non regge il confronto, ma se non altro è divertito. E la canzone è financo piacevole: a renderla tale, il controcanto e la grinta di Alexia. Una donna che con la voce può fare tutto quello che vuole.

Anche loro sono stati annunciati dalla De Filippi: qualcuno aveva creduto veramente che quest’occasione televisiva sarebbe stata sprecata con le solite quattro uscite striminzite?

Encomiabile il ritmo per compattare tutti e dieci – si sono già esibiti, straordinario – i finalisti entro le 22:30. Chapeau e nuova nota di merito per Paolo Bonolis.


Momento dedicato all’ospite internazionale: Vincent Cassell. Momento in cui Bonolis può mostrare le proprie doti di intrattenitore comico e intervistatore ironico. A lui piace molto. E, francamente, anche a noi. Incluso quando fa entrare in scena la truccatrice.

Ci prendiamo un po’ di pausa e a titolo di intervallo, vi mostriamo alcuni video di oggi. Chiara Canzian, Karima e i Gemelli Diversi.

22:56: il fatidico stop al televoto giunge dopo un Bonolis che fa flessioni sul palco e che annuncia, finalmente, l’esibizione di Ania, vincitrice di Sanremo Web. Pezzo inutile, voce imbarazzante.

Dopo l’ormai consueto siparietto con Laurenti e il modello di turno, tocca alla grande ospite internazionale della serata: Annie Lennox, che torna sul palco di Sanremo.

23:15 La Gialappa’s ha annunciato i tre finalisti: sono Marco Carta, Sal Da Vinci e Povia. Nel mio pronostico (realistico) ho sostituito Sal Da Vinci con Albano. Ma fondamentalmente, me lo concederete, ci ho visto lungo. Ma avremo modo di parlarne.

23:40: viene consegnato un premio speciale alla memoria di Mino Reitano. Lo ritira la vedova, commossa. E poi si ricomincia da capo.

Prima Marco Carta, poi Povia, poi Sal Da Vinci.


Unica novità: Povia aveva pronto il cartello alternativo che vedete qui sopra. Con tanto di emoticon finale. Vorrei morire. Ma per ironizzare un po’, un bello scatto che mostra il cantante e la corista.
Così, perché non bisogna mai, mai perdere l’autoironia. Anche quando il terzetto di finalisti sanremesi è di un livello che fa impallidire i mostri sacri della musica. Dalla nausea.

Quel che fa riflettere, è che questa è la massima espressione pop della cultura italica. Se penso al pop straniero e lo confronto con il livello medio musicale che raggiungono le tre canzoni finaliste, che sono lì grazie al televoto, quindi grazie a altre costruzioni mediatiche – o di chissà quale altro genere -, comprenderete, spero, lo sconforto.

Marco Carta

Marco Carta è il vincitore del 59° Festival della Canzone Italiana. Dopo aver vinto Amici di Maria De Filippi, trionfa anche al Festival di Sanremo, con Maria a premiarlo sul palco.

Arisa vince il premio della critica “Mia Martini” sezione giovani e della sala stampa radio tv, sempre sezione giovani.

Gli Afterhours vincono il premio della critica “Mia Martini” per la sezione campioni.
Povia vince il premio della sala stampa radio tv, sezione campioni.

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