Amici: Valerio Scanu è vittima di Bravo Bravissimo
I talent show in età scolare fanno male: ne è la prova la spocchia di Valerio Scanu che ha trovato massima espressione nella puntata di oggi di Amici, a colpi di pesanti sfottò e sorrisetti irrispettosi contro gli insegnanti. Il cantante diciottenne della scuola, che continua a fare strage di televoti ed elogi da parte
I talent show in età scolare fanno male: ne è la prova la spocchia di Valerio Scanu che ha trovato massima espressione nella puntata di oggi di Amici, a colpi di pesanti sfottò e sorrisetti irrispettosi contro gli insegnanti. Il cantante diciottenne della scuola, che continua a fare strage di televoti ed elogi da parte di Luca Jurman, ha un noto passato come stellina di Bravo Bravissimo, ovvero una delle prime operazioni televisive fatte sulla pelle di ragazzini artisticamente dotati. Oggi lo chiameremmo Ti lascio una canzone, ma il risultato non cambia: l’illusione di sfondare e di essere imbattibili giunge in contemporanea con la prima comparsa dei brufoli e si cronicizza nell’adolescenza avanzata.
In mancanza di una terapia d’urto le controindicazioni non mancano: senso di superiorità, assoluta mancanza di umiltà, determinazione senza scrupoli pare a quella del peggior agonismo sportivo. Se l’anno scorso Marco Carta trionfò per la sua disicantata semplicità quest’anno è impossibile non temere l’effetto Federico Angelucci, il modello negativo della sesta edizione di Amici che doveva il suo successo al solo supporto di ragazzine infoiate. Di lui abbiamo perso ogni traccia per l’assoluta mancanza di talento e quest’anno la sua rivale Karima Ammar si è presa una bella rivincita, calcando il palco di Sanremo con un tutor d’eccezione come Burt Bacharach.
Valerio Scanu è sin dal principio del programma al centro di una serie di fortunati equivoci: l’origine sarda e il forte supporto di Luca Jurman potrebbero rischiare di farlo vincere solo per un’azzardata associazione con il vincitore di Sanremo 2009, che aleggia come un fantasma sul cast di questa edizione. Eppure, in questo caso, è opinione condivisa la sua mancanza di personalità e di presenza sul palco, a cui pur sopperisce un’impeccabile esecuzione tecnica. Basterà per far gridare a un nuovo talento popolare o è giusto lasciarlo crescere confidando nelle sue potenzialità?
Ci si è interrogati molto su questo dilemma nella puntata odierna, a partire da un’interessante riflessione di Patrick Rossi Gastaldi. Secondo il professore di recitazione Valerio sarebbe intrappolato in una membrana adolescenziale che lo rende ancora impenetrabile. Maura Paparo gli ha dato dell’ibrido e Garrison ha dichiarato che ha il carisma di un sasso.
Grazia Di Michele, probabilmente condizionata dall’atavica rivalità con Jurman, è stata decisamente inclemente nell’affibbiargli un 4 1/2 per quanto riguarda la valutazione artistica (il nuovo metodo introdotto prevede, infatti, una media complessiva tra l’esibizione e il giudizio all’artista). Una signora del pubblico gli ha dato il colpo di grazia apostrofandolo come ‘vispa teresa’ della scuola.
Dov’è la verità? Il fatto che Valerio sia bello da sentire ma non da vedere è un dato di merito o un forte limite nell’era pervasiva della comunicazione? Chi scrive continua ad addebitare le colpe a programmi come Bravo Bravissimo che hanno ribaltato la scala delle gerarchie. Roba che i piccoli beniamini di oggi stanno aspettando la maggior età solo per andare ad Amici… ma come se già fosse il Festival di Sanremo.