Editoriale – Dei reality

Ve ne sarete accorti anche voi: ieri è iniziata La Fattoria 4, che, agli occhi del sottoscritto, non è sembrata poi molto diversa da La talpa 3. Il che lascia pochi dubbi su come possa essere La talpa 4, prossima ventura.

Questa sera, andranno in onda il Grande Fratello 9 e X Factor 2, e mercoledì c’è Amici di Maria De Filippi 8. Li seguiremo anche in diretta blog, qui su TvBlog. Perché a quanto pare i reality sono l’unica cosa che abbia veramente senso – insieme a Sanremo – in un liveblogging. Incredibile, no?

Prima o poi partirà anche L’Isola dei Famosi 7 e magari un giorno vedrà anche la luce La Pupa e il Secchione 2. Senza contare il fatto che sicuramente sto dimenticando qualcosa.

Perché questi conti col pallottoliere, questa sfilza di titoli e numeri?

Vedete, ieri sera, mentre seguivo la diretta della prima puntata de La Fattoria con alcuni amici che non sono avvezzi ai reality show, mi trovavo a spiegare loro alcune dinamiche – prima fra tutte il fatto che, no, non avessi dovuto farlo per lavoro non l’avrei guardata, La Fattoria -, rendendomi conto una volta di più di come siano cambiate le nostre percezioni in merito alla televisione. Ma è tutto vero, mi chiedeva un’amica? Importa veramente? rispondevo io. No, a me no, rincarava un altro, aggiungendo: è come guardare un fotoromanzo interattivo.

O perlomeno, con l’illusione dell’interattività (il televoto, no?). Ma alla fine, la questione drammatica è che non sono riuscito a spiegare, veramente, ai miei amici perché uno dovrebbe seguire un reality piuttosto che un altro. A dire la verità sono abbastanza certo che nemmeno voi, se lasciaste da parte la faziosità, riuscireste a spiegarlo veramente a qualcuno che non ne volesse proprio sapere.

Cosa ci insegna tutto questo? Non lo so. Non so se esista veramente una morale, un qualche insegnamento da trarre. Probabilmente no. Di sicuro, so che esistono persone che non hanno mai visto in vita loro un reality show e che non patiscono, per questo, alcuna mancanza.

Dovrebbero vederli, secondo me, quantomeno per interesse sociologico. I miei preferiti, lo confesso, restano i reality-vip. Quelli in cui a un certo punto ti chiedi: ma perché XXX – sostituire a XXX qualsiasi nome di concorrente-vip da reality vi venga in mente – ha accettato di fare un reality? Per poi risponderti, subito dopo: per soldi.

Il che, diciamocelo pure, va benissimo.

Perché qualcuno dovrebbe fare qualcosa di così insulso come partecipare a un reality show, se non per soldi?

Il problema nasce quando i reality non fanno i reality e parlano di argomenti che sarebbe bene lasciare a altri. Ironizzare sui processi, sui terroristi, sulle estradizioni, sulle caste, come è stato fatto ieri a La Fattoria, è una caduta di stile persino per un reality show.