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L’Auditel funziona bene. Lo dice Confalonieri

Ieri Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, ha affermato che ‘Tutto e’ perfezionabile, ma finora l’Auditel ha funzionato molto bene.Quella di Confalonieri è, naturalmente, una risposta all’attacco di Tom Mockridge che venerdì scorso spendeva parole durissime nei confronti dell’istituzione-Auditel, e fa parte di questa guerra fredda che si consuma a colpi di dichiarazioni a distanza e

19 Marzo 2009 10:48

Fedele Confalonieri Ieri Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset, ha affermato che

‘Tutto e’ perfezionabile, ma finora l’Auditel ha funzionato molto bene.

Quella di Confalonieri è, naturalmente, una risposta all’attacco di Tom Mockridge che venerdì scorso spendeva parole durissime nei confronti dell’istituzione-Auditel, e fa parte di questa guerra fredda che si consuma a colpi di dichiarazioni a distanza e di telemercato (con SKY che ingaggia a destra e a manca, ultimo acquisto Umberto Veronesi).

Dell’Auditel, signori miei, nel tempo si sono lamentati un po’ tutti, sulla generalista (fortunatamente noi abbiamo la memoria lunga e non viviamo alla giornata). Se ne sono lamentati in RAI, se ne sono lamentati in Mediaset. E l’atteggiamento era proprio quello da degna metafora calcistica che Confalonieri imputa al nuovo avversario di SKY:

Vediamo spesso il lunedì arbitri sotto accusa se si e’ perso la sera prima.


Certo. Può darsi. E’ stato così, in passato. Ma questa volta, lungi dal voler prendere le parti di qualcuno, le critiche all’Auditel – molto simili a quelle più volte sollevate da queste parti, parti che non hanno alcun interesse in merito – ci sono sembrate circostanziate, motivate e solide.

L’Auditel è un’istituzione. Un patto. Una convenzione. Qualcosa cui si è deciso di prestar fede per vendere gli spazi pubblicitari. Sarà anche, per usare un termine pomposo tanto caro alla struttura, una Joint Industry Committee, che garantisce un sistema di controllo incrociato fra le entità interessate. Ma di fatto, per parlar come si mangia, resta una convenzione.

Che è diventata sinonimo di rilevamento qualitativo, erroneamente. Che si basa su un campione statistico e quindi non è una scienza esatta. Che, evidentemente, non è pronta a implementare la fruizione della post-televisione, di un flusso di immagini che va al di là del confronto RAI-Mediaset, del confronto generalista-pay, e che richiede molta attenzione e variazione nelle metodologie stesse dell’analisi.

Detto ciò, è evidente che l’Auditel funzioni bene per quel che deve fare. Il problema è la modalità con cui è stato “esportato” al di fuori di questa benedetta Joint Industry Committee: un generatore infallibile di numeri – da criticare, come gli arbitri, solo quando si perde – che parla dei gusti dell’Italia tutta. Un po’ come la fallace equivalenza fra televoto e democrazia.

Verrebbe da chiosare con un O tempora, o mores. Ma ve lo risparmierò.