Anche Baudo cerca la via di Sky? Nel frattempo Pippo si scaglia contro la tv: “S’è perso ogni rispetto del pubblico”
Forse vuole un contratto Sky pure lui. Il meccanismo mi pare ormai oliato: scompari dalla scena per un po’, poi vieni fuori sparlando della televisione e, come niente, arriva Mr. Murdoch con un pezzo di carta. E’ capitato a tutti, da Fiorello, passando per la Cuccarini e per finire a Mike Bongiorno. E’ il turno
Forse vuole un contratto Sky pure lui. Il meccanismo mi pare ormai oliato: scompari dalla scena per un po’, poi vieni fuori sparlando della televisione e, come niente, arriva Mr. Murdoch con un pezzo di carta. E’ capitato a tutti, da Fiorello, passando per la Cuccarini e per finire a Mike Bongiorno. E’ il turno di Pippo Baudo che, alla rivista indipendente veneziana, Il Gazzettino Illustrato, diretta da Daniele Pajar, si scaglia contro la televisione moderna:
“Non si può negare che c’è una grande degenerazione culturale, di principi e di valori, che si riflette anche nella televisione. Sembra essere diventato tutto una questione di indici di ascolto, quando invece si dovrebbe tener conto anche del buon gusto: non si puo’ sempre andare avanti a botte di Fattorie e Grandi Fratelli”.
Come gli altri suoi colleghi che adesso sono passati al digitale, anche il Presentatore per antonomasia ce l’ha con l’auditel e con quell’isteria da ascolti che ha penalizzato telespettatori e qualità:
“Credendo di seguire il pubblico alla fine si è perso il rispetto del pubblico. I telespettatori meritano di più. E la televisione pubblica, in quanto tale, ha l’obbligo di fare televisione più alta, diffondendo cultura, principi etici, valori. Per cadere in basso, nel cattivo gusto, ci vuole pochissimo, il problema è che risalire è poi difficilissimo. Mi auguro comunque che la Tv possa ancora darci delle soddisfazioni”.
Un finale tutto dedicato a Sanremo, com’è ovvio, creatura indiscussa di Pippo nazionale, quest’anno sublimato dalle mani sapienti di Paolo Bonolis:
“Ben strutturato e organizzato, non mi è dispiaciuto. Non mi hanno però convinto le canzoni in gara. Purtroppo la musica sta attraversando un momento di crisi, mancano le canzoni che lasciano il segno. Anche i grandi, come Baglioni o Venditti, continuano a fare remake dei loro successi. Non c’è più quell”aura ispiratrice’ che c’è stata un tempo, non c’è il nuovo. Ormai una canzone dura quindici giorni e poi viene dimenticata”.