Sky finisce involontariamente nel mirino del Pdl per colpa di Shooting Silvio
L’ossessione di Giovanni, protagonista del film del 2007 Shooting Silvio, è quella di uccidere Silvio Berlusconi. Per Kurtz, il suo soprannome diretto omaggio al personaggio di Brando in Apocalypse Now, il Presidente del Consiglio è l’incarnazione del male. Il folle piano, rapirlo ed eliminarlo fisicamente, diviene una missione di vita. Questa è, nella sua essenza,
L’ossessione di Giovanni, protagonista del film del 2007 Shooting Silvio, è quella di uccidere Silvio Berlusconi. Per Kurtz, il suo soprannome diretto omaggio al personaggio di Brando in Apocalypse Now, il Presidente del Consiglio è l’incarnazione del male. Il folle piano, rapirlo ed eliminarlo fisicamente, diviene una missione di vita. Questa è, nella sua essenza, la trama del lungometraggio di Berardo Carboni che Sky sta mandando in onda in questo mese sui suoi canali dell’offerta cinema.
La pellicola, classica produzione low budget, è stata paragonata ad un film britannico curiosamente girato nello stesso periodo da Gabriel Range. “Death of President” raccontava dell’immaginario omicidio di un altro presidente molto controverso, George W. Bush, ma i punti di contatto con il “nostro” Shooting Silvio finiscono qui. Ad ogni modo poco interessano la nostra politica le questioni legate alla critica cinematografica, perché incredibilmente stavolta è la semplice programmazione del film ad aver ingenerato l’ennesimo scontro fra esponenti del Pdl e mondo della televisione.
La cosa ancora più paradossale è che Sky, oggetto di una dura reprimenda (la deputata Pdl Beatrice Lorenzin ha parlato di “inno alla violenza“, Nunzia De Girolamo di “nuova offensiva mediatica contro il Premier“), ha tentato per più di un anno di bloccare la messa in onda di Shooting Silvio, ma è stata obbligata dall’accordo con l’Anica che impone il passaggio sulla pay tv di tutte le pellicole italiane che abbiano raccolto più di 20 mila spettatori nelle sale cinematografiche.
Fra la produzione di Shooting Silvio e Sky Italia è andata avanti sin dal gennaio 2008 una controversia nella quale la pay tv contestava il raggiungimento del tetto dei 20 mila spettatori paganti, conferma che gli emissari di Murdoch nel nostro paese avrebbe volentieri evitato di ospitare sulle proprie reti una pellicola nella quale “l’amico/concorrente” viene assassinato.
Insomma, nemmeno la pia intenzione di oscurare il film ha salvato Sky dell’ennesimo attacco della politica.