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Caso Annozero: Santoro punito, sospensione per Vauro. Polemica aperta con Vespa

Vauro paga per tutti, almeno per il momento. La decisione del Dg della Rai Mauro Masi, a conclusione dell’istruttoria aperta sulla puntata di Annozero dedicata al terremoto in Abruzzo, punisce con una sospensione che avrà effetto immediato il vignettista Vauro Senesi, ospite fisso nella trasmissione di Michele Santoro. La sua vignetta (“Aumento delle cubature. Dei

15 Aprile 2009 12:29


Vauro paga per tutti, almeno per il momento. La decisione del Dg della Rai Mauro Masi, a conclusione dell’istruttoria aperta sulla puntata di Annozero dedicata al terremoto in Abruzzo, punisce con una sospensione che avrà effetto immediato il vignettista Vauro Senesi, ospite fisso nella trasmissione di Michele Santoro. La sua vignetta (“Aumento delle cubature. Dei cimiteri“) è ritenuta “gravemente lesiva dei sentimenti di pietà dei defunti e in contrasto con i doveri e la missione del servizio pubblico“.

Non vedremo più le sue vignette in coda alle puntate di Annozero sin dalla puntata di giovedì prossimo, puntata che, per ordine dello stesso Masi dovrà “attivare i necessari e doverosi riequilibri informativi specificatamente in ordine ai servizi andati in onda dall’Abruzzo“. La “punizione” per Santoro sarà quindi una sorta di missione impossibile: smentire a distanza di 7 giorni il proprio lavoro e la tesi sui ritardi e le omissioni che avrebbero in qualche modo aggravato i danni del sisma.

Il provvedimento appare paradossale ed è suo modo raffinatissimo. Si obbliga ad una correzione di rotta non su un fatto specifico, di cui si sia potuta dimostrare la falsità, la manipolazione o quant’altro, ma su un’opinione. Il servizio pubblico, precedente interessante, non può sostenere attraverso nessuna delle sue voci che la gestione di una calamità naturale ha avuto dei problemi o si sia dimostrata inadeguata. Se il Governo e gran parte della politica ritiene il lavoro che fatto in preparazione ed in risposta al terremoto sia ottimo i giornalisti del servizio pubblico devono sostenere la stessa cosa.

A quel punto i telespettatori potranno anche evitare di seguire gli approfondimenti in tv, basterà loro guardare la “nota politica” del Tg1, appurare che aldilà di qualche isolato peone il messaggio sia “va tutto bene” per poter andare a letto sereni. Nessun programma tv potrà affermare il contrario, sarebbe oggettivamente un’inutile perdita di tempo stare a guardarli.

Intanto continua il fuoco su Santoro, ultimo in ordine di tempo a schierarsi è Bruno Vespa che lancia autentico bordate sul collega parlando di “privilegi” per il giornalista di RaiDue e la sua redazione:

Se io avessi fatto programmi come i suoi, da tempo avrei dovuto abbandonare la Rai. Santoro risponde al direttore generale, io rispondo al direttore di rete. Lui ha tutta la redazione con contratto giornalistico, che ai miei non viene riconosciuto: tant’è che quando fanno causa alla Rai, la vincono, proprio grazie al confronto con la redazione di Santoro. Infine, quando io fui epurato dalla Rai mi fu ridotto lo stipendio, mentre Santoro ha beneficiato di un risarcimento di milioni di euro.

A stretto giro la replica di Annozero, pubblicata sul sito ufficiale del programma:

Dopo Fini, Berlusconi, Gasparri, Cicchitto e Carra, non poteva mancare Bruno Vespa. Comprendiamo le ragioni per le quali a lui converrebbe che Annozero non esistesse ma noi siamo per il libero mercato. Se dovessimo inoltre giudicare la sua qualità giornalistica dalle false notizie e dalle considerazioni infondate che fa sui contratti in vigore nella nostra redazione, dovremmo dedurne che deve rifare l’esame. Invece continuiamo ad avere un certo rispetto delle sue capacità e lo invitiamo a venire da noi con i suoi redattori, in modo che ci possa essere un amichevole confronto sulle rispettive posizioni e sulla realtà delle cose. P.S. Non dimentichi di portare il suo contratto.

A questo punto, soprattutto dopo la lettera del Dg Masi, c’è grossa curiosità per come Santoro gestirà il “dopo terremoto”, stavolta quello con un epicentro decisamente più vicino a lui.

Michele SantoroRai 1