Altri paradisi? Il paradiso Maurizia
Mi sveglio. Non cerco la tv. Ascolto la radio, il congedo di una trasmissione musicale su Radio3, fantastica (colma di pillole d’oro per le orecchie),e poi le letture della stampa internazionale e nazionale, sempre su Radio3, interessanti o, a seconda dei conduttori, interessantissime. Mi faccio la barba e ascolto. Non corro così rischi televisione. Che
Mi sveglio. Non cerco la tv. Ascolto la radio, il congedo di una trasmissione musicale su Radio3, fantastica (colma di pillole d’oro per le orecchie),e poi le letture della stampa internazionale e nazionale, sempre su Radio3, interessanti o, a seconda dei conduttori, interessantissime. Mi faccio la barba e ascolto. Non corro così rischi televisione. Che i morti tv seppelliscano gli spettatori morti tv(è un paradosso ironico, pardon).
Finite barba e docci. Vado al computer e vado a TvBlog, l’ultima delizia del mattino prima di andare ai lavori che mi attendono. Colpo grosso. I retroscena di Maurizia Paradiso da Chiambretti-Notte. Comincio dunque il giorno con la notte. Sorprese tante e straordinarie sul tuffo alla Cagnotto (Chiam non ha perduto l’occasione per citare l’atleta di lignaggio e preparare il terreno al tuffo della Cagnotto nel suo show; ma se non c’è l’acqua- cose non banali, cose stimolanti- batterà la testa?). In attesa del nuovo scoop mi godo i video selezionati da TvBlog. Fra i quali uno è fantastico.
Riguarda l’intervista fra Maurizia e Chiam, il vampiro pizzaiolo (è proprietario di una pizzeria a To). Un testo di grande teatro della realtà (?). Chiam chiede conto del tuffo. C’è chi nel mondo (?) lo ritiene fasullo e chi invece, pochi, dettato da una emozione forte e profonda. Io ritengo che lo scatto di reni di Maurizia, ex Maurizio, sia da tuffatore provetto, uno slancio a piombo, magnifico, con lo svenimento incorporato. Ma andiamo avanti.
Maurizia, che parla di sè, quando declina le generalità al pompiere di turno, come di una “tardona d’assalto” (e forse di tuffo), spiega al pizzaiolo principe della manipolation tv (lo adoro) che lei la “tardona” ha reagito sull’emozione per “l’aiuto” ( i cinici soft delle tv direbbero “aiutino”) che il marito(?) di Moana Pozzi ha dato alla stessa Moana -la sovrana del porno divistico e del romanzo connesso- per avviarla alla cosiddetta “dolce morte”, l’eutanasia, per la quale il marito suddetto è sotto inchiesta.
Non voglio fare dietrologie. Voglio restare a Maurizia che racconta di aver sentito al momento della dichiarazione del sig. Pozzi (povera Moana!) un ronzio e di avere perso i sensi. Maurizia racconta delle tredici operazioni che ha subito al seno e delle molte altre di rettifica del body a vari livelli e tempi, e del ronzio che annuncia e dilaga nella anestesia totale. Chiam ascolta imbarazzato. Maurizia dice che non approva il marito ma lo approva per aver compiuto, forse (?), un gesto d’amore. “Lo perdono”, dice. E dice di prendere con continuità un regolatore dell’umore. Pillole che farebbero comodo.
Poi parla di Tremezzo, il luogo sul Lago di Como da cui viene Maurizio diventata Maurizia. Ricordo quel posto non solo per esserci stato ma perchè nel gran film “Grand Hotel, di Edmund Goulding (1932) la protagonista Greta Garbo dopo una insperata notte d’amore con il ladrogentiluomo John Barrymore grida felice, sognante, a John in vista di altri notti d’amore: “Andremo a Tremezzo! A Tremezzo! A Tremezzo”. Un urlo di felicità e di gioia. Come la battuta nella commedia di Cechov: “A Mosca! A Mosca! A Mosca!”. Luoghi magici, isole dei famosi o dei meno famosi del cinema e della letteratura. Sogni.
Maurizia invece cita Tremezzo con infelicità. Cita la madre da cui si è sentita perseguitata. La cita come aveva fatto in un altro show di poco tempo fa da Chiam rivolgendosi alla madre ,guardando la telecamera: “Non mi chiamare più frocio! non mi chiamare più frocio!”. E giù lacrime. Sincere? Credo sincere.
Dove voglio arrivare? Maurizia che ha fatto televisione reclamizzando prodotti di bellezza e di potenziamento (immaginate di cosa, per quanto riguarda i maschi), che si è sposata, che ha fatto della tv il suo teatro, è una delle autrici tra le più abili, più scaltre, più dotate che calcano le tavole di palcoscenico delle tv.
Tutto vero? Sincerità? Realtà ? Finzione? Un libro di qualche anno fa di Walter Siti (ne ho parlato per primo in questo TvBlog) si intitolava “Altri paradisi”, alludendo a quelli promessi (e poco o mai mantenuti dalle tv). Adesso, con clamore(solo tra gli addetti però) la Paradiso promuove il suo di paradiso tra verirà e fiction. Non importa stabilirlo. Quello che appare è vero, l’apoteosi della fusione. La tv è tutta vera e tutta falsa. Un ronzio. Come in un’anestesia. Un tuffo. E via. La tv e Chiam, uno dei suoi più simpatici maggiordomi, campano così. La Paradiso torna a casa contenta, fra applausi e nostalgia della Garbo.
Italo Moscati