Valeria Marini: una diva montata ad arte che colleziona solo flop
In tv e sulla stampa sono le presentazioni a fare il personaggio. Puoi anche essere una nullità assoluta, ma se ti dipingono in ogni ospitata o intervista come grande artista tutti si convinceranno che è così e basta. E’ così che è nato il mito televisivo di Valeria Marini, ovvero la diva italiana montata dai
In tv e sulla stampa sono le presentazioni a fare il personaggio. Puoi anche essere una nullità assoluta, ma se ti dipingono in ogni ospitata o intervista come grande artista tutti si convinceranno che è così e basta. E’ così che è nato il mito televisivo di Valeria Marini, ovvero la diva italiana montata dai media come si fa con la panna da cucina. Una che non ha mai saputo fare l’attrice (nella foto a sinistra il picco della sua intensa recitazione in Sorellina e il principe del sogno), la conduttrice manco a parlarne (ma con Amendola non noti comunque la differenza), l’ospite solo se le fai capire le battute (quanta pazienza ebbe Chiambretti a Sanremo) o se non ci vai troppo pesante (citofonare Gene Gnocchi, ancora provato da una sua reazione inviperita a Quelli che il calcio).
In mancanza di una riconosciuta reputazione artistica, la Valeriona nazionale si è inventata una linea intima di moda, di cui si professa “stilista”, facendo della Seduzione il suo mestiere. Per il resto, ha accettato ben volentieri di passare il resto della sua “carriera” a farsi celebrare per non si sa che cosa. La chiamano showgirl ma ha sempre cantato in playback, la lanciano come ballerina ma si atteggia a drag queen di Marilyn Monroe (facendoci rimpiangere la più autoironica Justine Mattera).
La verità, però, è che stiamo parlando di una diva nata al Bagaglino e che lì è tornata qualche sabato fa, barattando la sua fama di “Bellissima” con un ascolto da fame. Una che è talmente diva da figurare nel cast di una fiction vanziniana come Piper, dove l’avranno presa dopo aver visto la sua performance ne La Palestra di Pingitore. Senza dimenticare che è talmente primadonna che le affiancano sempre qualcun’altra, vedi la Chiabotto in Scherzi a parte di due anni fa: sulla carta era più di grido di lei ma poi in due non facevano una Belen.
Da qualche anno a questa parte, la Marini è stata pure fagocitata – manco a dirlo – dal mercato dei reality show. Nel 2006, a spuntarla nella guerra all’ultimo ingaggio, è riuscito Reality Circus, il palcoscenico perfetto per una bellona clownesca come lei: anche in quel caso ricevette un trattamento di favore, vedendosi accordata la possibilità di entrare e uscire per ottemperare ai suoi doveri di “stilista”, appunto.
Risultato? Il programma della D’Urso non solo fu un altro flop clamoroso, ma la fece litigare con la sua amica Simona Ventura, da sempre avida di partire On The Road con lei (a telecamere accese, of course) o di vederla sbarcare sulla sua Isola. Va ricordato che anche SuperSimo aveva provato a sfruttare l’alone esclusivo della Marini nella seconda edizione di Music Farm, che si rivelò manco a ridirlo più fallimentare della precedente non avvertendo l’esigenza dei loro duetti stonati.
Nell’ottobre 2008 l’attesa riconciliazione tra le due vecchie amiche è avvenuta, ma con l’ennesimo ultimatum di Valeria degno di una diva che si rispetti: l’abbiamo vista in qualità di naufraga supervip, con permanenza limitata da contratto e nessun vincolo da concorrente a tutti gli effetti. Solo in questo caso l’ascolto l’ha premiata perché, diciamo la verità, la quotazione Auditel della Marini è direttamente proporzionale ai centimetri di cellulite e ai fotogrammi senza trucco immortalati dall’obiettivo.
Ma perché mai son tutti pronti a pagarla profumatamente per metterne in scena le finte manie da star? Chiedetelo a quelli di Sky, che hanno pensato addirittura di creare un reality sulla sua epopea quotidiana. La nuova docu-soap di Fox Life, Essere Valeria, si divide appunto tra assistenti personali con il coming out nel curriculum, ma che non dureranno una settimana, e le insistenti telefonate a una mamma colpevole di non averla mai responsabilizzata. Anche in questo caso il comunicato degli ascolti del satellite omette puntualmente il dato dei suoi spettatori, che saranno scappati dopo una roba simile:
“Lo sguardo di una donna sa essere più penetrante di un’erezione maschile”.
C’era una rete in cui la dea del nulla non aveva ancora fregato tutti? Sì, La7, ma niente paura perché si è subito rifatta (non in senso anatomico questa volta). Dopo un’ospitata da tappeto rosso a Victor Victoria ci mancava solo una nuova reality-fiction. Valeria Marini è stata infatti scelta come special guest star di Cuori in Crociera, un nuovo reality sperimentale nato da un’idea di Marco Liorni. La nostra “beniamina” sarà l’angelo custode delle nuove coppie che si formeranno su una nave dell’amore, per un pilot che salperà sul palinsesto di La7 da ottobre per dieci settimane.
Lo show porta la firma di Roberto Onofri e il patrocinio del Ministero per i trasporti e le infrastrutture e rimanda subito con la mente a”Love Boat”, con Liorni nelle vesti del capitano Erril Stubing e la Marini in quelle della direttrice di crociera Julie McCoy (quella, per intenderci, che accoglieva gli ospiti e li smistava nelle cabine). La conduttrice, reduce dalle corna di Fabio Testi a La Talpa 3, dalle pene d’amore di CentoVetrine e dalla posta del cuore di Mattino Cinque, sarà Emanuela Tittocchia. Ora, prima che imparino la lezione di quanto sia inutile Valeria Marini, quante navi dovranno ancora affondare?