La Washington “bene” gioca le sue carte in tv, con il reality Blonde Charity Mafia

Una delle città meno “telegeniche” d’America – Washington D.C. – riceve finalmente un deciso incremento alla sua dose di televisibilità, grazie a una trilogia di reality ambientata fra l’obelisco del monumento a George Washington e la cupola di Capitol Hill.

“Blonde Charity Mafia” era atteso per il 7 luglio su CW, già “casa” di Gossip Girl, ma sta subendo un ritardo dovuto perlopiù al fatto che, probabilmente, fa schifo.

BCM è la storia di un gruppo di giovani signore della Washington bene dedite allo sperpero della loro mediocrità per mezzo di carità pubblicizzata a mezzo televisione. Sinceramente, mi auguro che l’assonanza con Cashmere Mafia (serie dal chiaro insuccesso su scala internazionale) possa essere già un segno della sua decadenza, prima ancora che cominci.

Resta comunque da rilevare il fatto che deve essere giunto il momento, per la città di Washington D.C., capitale politica di un impero di media e di comunicazione, di giocarsi la sua carta dell’esposizione mediatica massiccia, cosa che le sue rivali culturali, Los Angeles e New York City, fanno da decenni con immensi benefici per la loro coolness. E’ stato già lanciato un reality su MTV America dal titolo “Real World: D.C.” (un bel senso dell’umorismo, chi ha scelto il titolo) ed è atteso pure, per il 2010, “Real Housewives of D.C.“.

Dunque, ricapitolando: L.A. patria del cinema e delle serie (con qualche eccezione), New York capitale delle sitcom e dell’informazione e infotainment, e Washington cloaca dei reality upper middle class?