La guerra dei decoder: i bollini non bastano. Adiconsum accusa: “L’incentivo statale di 50 euro ha dell’assurdo…”
Adesso il punto è: fate chiarezza, per favore. Trattateci bene. Vi abbiamo riempito le tasche per decenni, abbiamo comprato i prodotti pubblicizzati dai vostri canali, abbiamo appeso in camera i poster dei beniamini proposti da voi, abbiamo fatto tutto quello che volevate. Adesso, cari Signori della Televisione Che Conta, non approfittatevene. Parlateci come parlereste a
Adesso il punto è: fate chiarezza, per favore. Trattateci bene. Vi abbiamo riempito le tasche per decenni, abbiamo comprato i prodotti pubblicizzati dai vostri canali, abbiamo appeso in camera i poster dei beniamini proposti da voi, abbiamo fatto tutto quello che volevate. Adesso, cari Signori della Televisione Che Conta, non approfittatevene. Parlateci come parlereste a un bambino di tre anni e non smettete mai di pensare che noi pendiamo dalle vostre labbra. Non provate a farci fessi, ecco.
Con l’ondata in arrivo di decoder da piazzare sul mercato per lo switch over e lo switch off, mille dita e mille occhi vorranno frugare nei nostri borsellini: chiunque abbia un’azienda si inventerà un Nuovo e Prodigioso Decoder da Immettere Sul Mercato. A scapito del consumatore, ovviamente, il quale, già spaesatissimo, correrà il rischio di impazzire dietro la necessità di adeguarsi e la voglia di risparmiare.
Avevamo già trattato la questione relativa ai bollini. Dei 100 milioni di decoder necessari nei prossimi cinque anni, non tutti saranno “buoni”. Nei giorni scorsi il vice ministro Paolo Romani aveva lanciato l’allarme per riconoscere quelli “cattivi”.
Ricordiamo il meccanismo della “certificazione”: bollino “Gold”, per i decoder e le Tv dotate di sintonizzatore Hd per l’alta definizione e “Grigio”, per i ricevitori cosiddetti “zapper”, quelli cioè a basso costo che consentono la sola ricezione dei programmi digitali trasmessi in chiaro ma sono privi delle funzioni interattive.
Fino alla questione relativa all’incentivo di Stato di 50 euro per l’acquisto del decoder. Polemiche anche qui. Perché tale “aiutino” sembrerebbe dovuto solo in caso di acquisto dei decoder più cari, ben più cari di 50 euro. Il che significa che, comunque vada, l’utente, cioè noi, dovrà comunque mettere mano al portafoglio. L’Adiconsum, che si occupa della tutela e dell’assistenza dei consumatori, ha inoltrato a tal proposito un comunicato stampa che riportiamo per intero:
“Le modalità con cui lo Stato ha stabilito l’incentivo di 50 euro per l’acquisto del decoder digitale ha dell’assurdo. Destinare l’incentivo solo all’acquisto dei decoder più cari, quelli con l’interattività e la pay-tv è una scelta inaccettabile per le famiglie a basso reddito.
Con l’incentivo di 50 euro sarebbe possibile acquistare almeno un decoder gratuito, poiché il costo dei c.d. zapper per la sola visione dei canali in chiaro si aggira fra i €30 e i €50.
Adiconsum denuncia questa scelta di limitare l’incentivo solo ai decoder più cari, che di fatto costringe le fasce deboli a sostenere un costo di propria tasca di circa €50.
Questa scelta rappresenta anche, ad avviso di Adiconsum, una misura di concorrenza sleale, tenendo anche conto che gli zapper sono presi in considerazione dallo stesso ministero dello sviluppo economico che fornisce l’elenco di quelli testati per una corretta visione.
Adiconsum invita pertanto l’Autorità Garante per la concorrenza ed il mercato e l’Agcom di valutare questa misura.
Adiconsum chiede che l’incentivo sia garantito soprattutto per l’acquisto dei decoder più economici per consentire anche alle famiglie disagiate di accedere al digitale gratuitamente”.
Raccogliamo l’appello di Adiconsum, perché il passaggio al digitale sia effettivamente un cambiamento tecnologico dovuto e non soltanto una corsa all’affare del secolo.