Roberto Cenci a TvBlog fra il presente in Rai di “Miss Italia nel mondo” ed il futuro in Mediaset con Paolo Bonolis e “Chi ha incastrato Peter Pan”
Dal teatro Ariston di Sanremo al palazzo del turismo di Jesolo, stessi ruoli: cabina di regia e direzione artistica. Stiamo parlando di Roberto Cenci, artefice del successo dell’anno, quel “Ti lascio una canzone” che ha ridato un senso al sabato sera di RaiUno. Lo abbiamo intervistato alla vigilia della serata di Miss Italia nel mondo
Dal teatro Ariston di Sanremo al palazzo del turismo di Jesolo, stessi ruoli: cabina di regia e direzione artistica. Stiamo parlando di Roberto Cenci, artefice del successo dell’anno, quel “Ti lascio una canzone” che ha ridato un senso al sabato sera di RaiUno. Lo abbiamo intervistato alla vigilia della serata di Miss Italia nel mondo 2009 a Jesolo (che nel nostro sondaggio vede ad ora favorita per il titolo la numero 01 Diana Crumi). Ci ha raccontato come è nato “Ti lascio una canzone”, della fondamentale presenza alla conduzione di Antonella Clerici e del futuro di questa importante produzione di RaiUno. Inoltre abbiamo parlato del suo passato sulle reti Mediaset, un passato che diventerà futuro, come vi accorgerete leggendo l’intervista, buona lettura.
Partiamo dal successo della primavera televisiva che la vedeva regista e direttore artistico di “Ti lascio una canzone”, come è nata l’idea e come si è sviluppata strada facendo?
L’idea è nata l’anno scorso da una richiesta di RaiUno e Ballandi di immaginare un programma musicale che venisse fatto a Sanremo. Ho lavorato un paio di mesi a questa idea, cioè quella di creare una trasmissione che andasse assolutamente in controtendenza rispetto a quello che c’era in onda, prima cosa dal punto di vista musicale, visto che arrivavamo da una saturazione abbastanza ovvia fra “X factor” e “Amici”, e seconda cosa di cercare di immaginare un programma che fosse diverso rispetto a certa televisione degli ultimi anni, vale a dire pulito e adatto al pubblico di RaiUno. Una trasmissione poi che mettesse in primo piano il talento dei suoi partecipanti rispetto a tutto il contorno che spesso diventa protagonista da altre parti.
Come è partito a costruire questo indiscutibile successo?
Sono partito cercando i ragazzi e sono stato molto fortunato. Li ho cercati nelle scuole di musica tramite insegnanti di canto che conosco, che girano l’Italia attraverso stage. Quindi quello che mi veniva proposto aveva già un certo livello qualitativo.
Il format del programma è suo o della Rai?
Il format è mio di Ballandi e dalla Rai. Diviso al 50% fra noi e Raitrade.
La scelta di Antonella Clerici alla conduzione quanto ha influito sul successo del programma?
Secondo me ha influito parecchio e positivamente. Lei è stata sicuramente la scelta più giusta. Se l’ è cucito addosso per bene il programma. Lei poi arrivava da un’esperienza faticosa come il Treno dei desideri e per questo motivo non era totalmente sicura di accettare, aggiungiamoci poi che le veniva chiesto di andare contro una corazzata come la Corrida che da parecchio tempo nessuno riusciva a battere, era quindi più che comprensibile la sua titubanza iniziale. Poi però alla fine i risultati sono stati molto positivi. Antonella credo sia l’unica nel panorama televisivo italiano che riesca a trasmettere questo senso di spontaneità e naturalezza che è molto vicino al pubblico. E spero veramente che la Rai non se la lasci sfuggire.
Ha lavorato sia per Rai che per Mediaset, ci può raccontare differenze, pregi e difetti delle due aziende a fronte della sua esperienza?
Ha lavorato sia per Rai che per Mediaset, ci può raccontare differenze, pregi e difetti delle due aziende a fronte della sua esperienza?
Io penso che siano due grandi aziende con delle sfumature diverse. Io sono nato a Mediaset quindi per me lavorare con loro è più facile, ma solo perché conosco meglio i meccanisimi dell’azienda. La Rai è una grandissima azienda che secondo me avrebbe bisogno di essere sburocratizzata, ma mi rendo conto che questa cosa è quasi impossibile. Io devo dire inoltre che la Rai ha delle grandissimi potenzialità all’interno, è la televisione per eccellenza essendo nata lì. Ci sono figure professionali di altissimo livello. Tecnicamente parlando poi la Rai è fortissima, anche Mediaset per certi versi lo è pur essendo una realtà molto più piccola rispetto alla TV pubblica.
E parlando appunto di tecnica, la sua regia è molto dinamica con stacchi veloci, zoom frenetici e nel complesso dà attraverso le immagini uno sviluppo molto ritmato ai programmi che dirige, direi l’esatto opposto della regia statica per esempio di Antonello Falqui, caposaldo della TV anni ’60 e ’70. Pensa che una regia come quella di Falqui oggi non funzionerebbe?
Io andrei oltre il discorso degli stacchi. E’ ovvio che dal punto di vista del linguaggio la TV si è dovuta adeguare anche ad un ritmo di vita che è completamente diverso rispetto a quei tempi, lo si vede per esempio anche negli spot, nei film, è cambiata proprio la velocità di assunzione dell’immagine. Ora siamo abitauti ad avere un martellamento diverso. Il discorso di Falqui secondo me va al di là, allora c’era una TV totalmente scritta, era una televisione dove chi ci andava doveva avere una patente con 50 bollini sopra. Quindi tu potevi stare fermo con la telecamera perché avevi davanti Mina, Totò, Sordi, quindi non ti interessava di andare ad inquadrare altro. Tu lo puoi paragonare oggi a quando vedi uno spettacolo di Benigni, che Stefano Vicario (regista delle serate di Benigni su Rai1, ndr) per altro fa benissimo, qui non ha bisogno di staccare perché Benigni ha una tale forza che regge benissimo l’inquadratura fissa.
Ha citato Vicario, quali registi televisivi preferisce?
Oltre a Stefano Vicario mi piace molto Paolo Beldì.
Delle sue esperienze passate, ricordiamo per esempio Buona domenica, Saranno famosi, La fattoria, Campioni, quali ricordi ha?
Io ho tanti ricordi di ciascun programma che ho diretto. A Mediaset ho avuto la fortuna di fare oltre a molti programmi seriali, anche serate evento come Piazza di Spagna e Natale in Vaticano. Sicuramente lavorare con personaggi come Maurizio Costanzo e Maria De Filippi mi ha fatto crescere tanto. Con Maria c’è sempre stata una grande collaborazione, tra l’altro nei primi due anni di Saranno famosi ero anche fra gli autori del programma, abbiamo quindi varato assieme quel format. Con Maurizio invece ho imparato a capire quale fosse il linguaggio del talk che fino allora non avevo ancora fatto, essendomi sempre dedicato allo spettacolo puro. Di programmi poi ne ho fatti tanti, oltre a quelli con Maurizio e Maria ricordo i lavori fatti con Bonolis, Fiorello, tutte cose molto belle; è ovvio che può anche capitare qualche ciambella senza il buco, ma anche le esperienze meno riuscite mi hanno aiutato a migliorare.
Progetti per l’autunno e quale sarà il destino di Ti lascio una canzone ?
Il destino di Ti lascio una canzone è in mano alla Rai. Io spero, a prescindere dalla qualità, che visti i risultati ottimi di audience la Rai lo lasci nel sabato sera di RaiUno. Anche perché è l’unico formato attualmente che viene venduto all’estero con grandi risultati. Nel Portogallo ha fatto il 65%, in Turchia va benissimo, ora con ogni probabilità lo prenderà la Spagna. Quindi io spero che si rifaccia, non ci sono ancora conferme da parte della Rai, ma non credo ci potranno essere grandi dubbi. Per quanto mi riguarda invece in autunno tornerò a Mediaset. Nel senso, non è che ritorno, non ho contratti in esclusiva con nessuno, ma curerò la regia da ottobre del programma di Bonolis “Chi ha incastrato Peter Pan” che per altro ho già diretto nel passato.
Come sarà questo sabato sera su RaiUno di “Miss Italia nel mondo”?
La serata ricalca la scaletta della scorsa edizione. C’è Caterina Balivo che conduce, con le incursioni comiche di Biagio Izzo. La giuria è molto carina con Emanuele Filiberto presidente, poi ci sono Amauri, Montano, Montovoli e Costacurta. Partecipano anche i due comici di Ti lascio una canzone Gigi Garretta e Max Vitale. Quindi per la parte musicale Raf e gli Zero assoluto. Poi ci sono alcuni ragazzi di “Ti lascio una canzone” e cioè il “Trio” de i tre tenori Gianluca Ginoble, Ignazio Boschetto e Piero Barone, che saranno protagonisti di un progetto molto bello: faranno un disco assieme e con molte probabilità faranno una tournee negli Stati Uniti. Loro hanno acceso un grande interesse da parte di produttori esteri molto importanti come David Foster, è davvero una bella cosa. Oltre a loro, dei ragazzi di TLC ci saranno poi Veronica Liberati, Mario Scucces e Viola Cristina che era la piccolina del gruppo delle belle bimbe. Una serata di puro intrattenimento.
Grazie davvero a Roberto Cenci per la disponibilità ed in bocca al lupo per Miss Italia nel mondo, per la nuova edizione di Peter Pan e per tutto.