Home Notizie Warehouse 13 segna (con successo) il cambio di nome di SciFi, che diventa SyFy

Warehouse 13 segna (con successo) il cambio di nome di SciFi, che diventa SyFy

Martedì scorso per il canale via cavo dedicato alla fantascienza SciFi è stata una giornata di cambiamenti. Come era stato annunciato da qualche mese, infatti, il network di proprietà della Nbc non ha solo subìto un restyling nell’aspetto, ma anche nel nome, diventando ufficialmente SyFy.Perchè questa decisione? Intanto, fanno sapere dai vertici, la volontà di

pubblicato 10 Luglio 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 23:33


Martedì scorso per il canale via cavo dedicato alla fantascienza SciFi è stata una giornata di cambiamenti. Come era stato annunciato da qualche mese, infatti, il network di proprietà della Nbc non ha solo subìto un restyling nell’aspetto, ma anche nel nome, diventando ufficialmente SyFy.

Perchè questa decisione? Intanto, fanno sapere dai vertici, la volontà di rendere più semplice la memorizzazione del nome del canale, che si scrive in un modo e si pronuncia in un altro (troppa fatica imparare due cose, eh?), mentre SyFy, che letteralmente non significa nulla, si scrive come si pronuncia e rimanda al vecchio nome del canale.

Poi, ha contribuito anche il desiderio di smarcarsi da un unico genere, quello fantascientifico appunto, con l’intenzione di rendere il canale meno da “nerd” e più orientato verso un pubblico maschile generale. Buonissimi propositi, non c’è che dire. E allora, cosa c’è di meglio per inaugurare SyFy con una nuova serie, ovvero “Warehouse 13”? Peccato che, anche se con nome e intenzioni diverse, questa serie sia un’altra di quelle da inscrivere nel genere…sci-fi.

Warehouse 13 Warehouse 13 Warehouse 13


Per stessa dichiarazione del network, “Warehouse 13” s’ispira niente meno che a “X-Files”, per quanto riguarda l’alone di mistero dei casi di puntata, ad “Indiana Jones” per il tema della ricerca di antiche reliquie ed a “Moonlighting” (la comedy poliziesca che ha lanciato Bruce Willis) per i tre protagonisti, interpretati da Eddie McClintock, Joanne Kelly (la Sara Collins di “Vanished”) e Saul Rubinek (“Blind Justice”).

Loro tre danno volto rispettivamente a Peter Lattimette, Myka Bering e Arthur “Artie” Nielsen. I primi due sono agenti dei servizi segreti, molto bravi nel loro lavoro ma estremamente diversi. Myka è precisa, ambiziosa, e nel suo passato ha una medaglia al valore che però le ricorda solo dolore; Peter è simpatico, istintivo, e dotato di una strana “vibrazione” che avverte quando c’è un pericolo in agguato.

Una sera, ad entrambi fa visita la Signora Frederick (C. C. H. Pounder, il Detective Wyms in “The Shield” e la Dr. Hicks nelle primissime stagioni di “E.R.”, tanto per citare due delle sue apparizioni più famose in tv di recente), che li informa di essere stati scelti per un nuovo lavoro di “custodia” in South Dakota.

Ad aspettarli, il “magazziniere” Artie, al servizio da 11 anni, con cui i due dovranno collaborare se vorranno venire a capo di tutta la faccenda. In breve tempo, scopriranno di essere dipendenti per il Warehouse (“magazzino”) 13, appunto, una sorta di “soffitta d’America”, come la chiama Artie, dove dovranno portare oggetti non solo appartenenti all’antichità delle più diverse cultura (l’Italia nel caso dell’episodio pilota), ma anche dotati di poteri magici, motivo per cui devono essere messi al sicuro per evitare che finiscano in cattive mani.

L’idea alla base non è il massimo, ma la serie -almeno in partenza- punta sui personaggi e sulle relazioni che avranno gli uni con gli altri. In questo, deve essere stato utile all’autrice dello show Jane Espenson aver lavorato per cinque anni su “Buffy” ed ora su “Dollhouse”.

Staremo a vedere che direzione prenderà “Warehouse 13”, di cui per ora è stata ordinata una stagione di 11 episodi. Intanto, l’esordio è stato notevole: 3 milioni e mezzo di persone ne hanno visto il debutto, che si piazza al terzo posto dei migliori debutti del canale, dopo “Battlestar Galactica” ed “Eureka”. Ed a questo proposito, il cambio di nome della rete in SyFy non significa che le serie che già conosciamo siano state sospese: continueranno ad essere trasmesse, solo con un logo diverso. Che fa tanto novità, anche se alla fine lo sci-fi è nel suo dna.



Warehouse 13
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