Perché in un blog televisivo conta (anche) la rassegna stampa. E l’errata corrige
E’ doveroso aprire una piccola parentesi chiarificatrice (che non presuppone alcuna giustificazione di lesa maestà, sia ben chiaro) sulla linea di condotta di un blog come il nostro. Ultimamente ci fate notare, nei commenti, di sentirvi sorpresi se si parla di determinati argomenti o se ci riallacciamo a particolari fonti cartacee e non. Da TvBlog,
E’ doveroso aprire una piccola parentesi chiarificatrice (che non presuppone alcuna giustificazione di lesa maestà, sia ben chiaro) sulla linea di condotta di un blog come il nostro. Ultimamente ci fate notare, nei commenti, di sentirvi sorpresi se si parla di determinati argomenti o se ci riallacciamo a particolari fonti cartacee e non. Da TvBlog, infatti, ci si aspetterebbe una linea piratesca, che sia sempre sul pezzo o aggiorni la tv con fare maniacalmente specialistico, ragion per cui ogni deviazione “leggera” viene giudicata una sbavatura.
In realtà, è il caso di sottolinearlo: la rassegna stampa è importante. Come è importante un occhio sulla tv che non sia pregiudicato dalla critica gratuita, dall’anticipazione selvaggia, da un’ostentata superiorità nei confronti di chi fa il nostro stesso lavoro. Anche quando vi forniamo anteprime rispetto a quello che leggete altrove, non abbiamo mai avuto le pretese di rappresentare una voce univoca, che sale sul piedistallo senza ascoltare il resto del coro.
Di qui, alcuni rumors più o meno volatili che si sono seguiti nelle ultime settimane e che hanno visto sorgere piccoli equivoci, oltre ad accuse sulla nostra presunta inattendibilità. Prendete l’affaire Mtv che tanto sta tenendo banco nelle ultime settimane: anche noi abbiamo detto la nostra, ufficializzandovi qualche giorno fa il ritorno di Trl a settembre. In questo caso, ci perdonerete un piccolo malinteso (sbagliamo anche noi senza problemi di ammetterlo): qualcuno ci aveva parlato di ripresa del programma, giocando sull’ambiguità di questa parola. In realtà il 7 settembre, con la tappa finale di stagione a Genova, si volterà definitivamente pagina
Altro annoso problema: gli uffici stampa. Talvolta restano sul vago perché hanno le mani legate, talvolta vuotano il sacco con largo anticipo, talvolta sono sopraffatti da insider con meno remore a fare soffiate. Va detto, però, che bisogna rispettare un minimo il loro lavoro e spesso lanciare la bomba ad orologeria in modo prematuro rischia di essere deleterio per il naturale corso degli eventi, oltre che per la definizione contrattuale di determinate svolte professionali.
Il rapporto con “le fonti dirette” non è mai semplice, specialmente se il presupposto di fondo è mantenere la libertà di critica. Qualcuno lo accetta, qualcun altro si risente ma, se continuate a leggere stroncature “quando servono”, significa che il compromesso non è mai sinonimo di servilismo.
E poi soprattutto ci siete voi, i lettori, con esigenze molto variegate. C’è chi si aspetta una vigilanza costantemente acidula sulle pecche del piccolo schermo, chi ama la tv incondizionatamente e apprezza i nostri recenti reportages sul dietro le quinte dei programmi che ama. C’è il lettore notoriamente “di basso profilo”, ma che una testata inserita in un circuito commerciale non può permettersi di ignorare. Si scrive per rivolgersi a un pubblico quanto più ampio possibile e si sa che talvolta, per ammiccare alla massa e non chiudersi alla nicchia, bisogna sporcarsi un po’ le mani.
Mi perdonerete quest’autodifesa apparentemente aziendalista, ma mossa da un unico obiettivo: farvi capire quante diverse priorità confluiscono in un’home-page quotidiana, frutto del lavoro di personalità diverse e di input differenti.
Questo spiega perché in un post venga citato Telepiù, testata apparentemente meno blasonata ma i cui contenuti non ci sentiamo di discriminare. Perché, a post di contenuti autoprodotti, seguano altri che ripropongono indiscrezioni altrui più o meno verosimili. Quello che conta, infatti, non è la notizia in sé, ma il modo in cui ci sentiamo di reinterpretarla, di filtrarla e di commentarla con voi. TvBlog non è frutto della personalità altisonante del singolo, ma ha la sua forza nell’ osservatorio di gruppo, che costruiamo ogni giorno con voi lettori.
Non sta a noi, poi, giudicare quale testata sia più attendibile, salvo far notare gli svarioni più ingiustificabili e uscire con le opportune smentite. Nel caso di Sanremo, siamo stati i primi a smontare la co-conduzione Clerici e De Sica, chiedendo subito lumi a chi di dovere.
C’è, comunque, un problema di fondo che attanaglia, ormai, chiunque si occupi di informazione televisiva: la verità non esiste più. Certe interviste sono sempre più strumentali, alcune voci di corridoio sono tutto il contrario di tutto, molte trattative sono talmente labili da rischiare di essere sconfessate il giorno seguente. Un nuovo reality come La Tribù vede attualmente la produzione arrabattarsi, in una lotta contro il tempo che non ha nulla di certo se non il bisogno stesso di prendere tempo (non a caso hanno posticipato il debutto di una settimana).
Insomma, l’errata corrige è all’ordine del giorno per tutti e nessuno resta indenne. Neanche noi. Però c’è una cosa che ci preme: far coincidere tutti i tasselli del puzzle, mediando tra gli addetti ai lavori che pure ci leggono con attenzione e stimano la nostra “autorevolezza” e dei lettori numerosi oltre che motivati come voi. Senza il bisogno di strafare o di estorcere chissà quali verità nascoste. Tanto la tv vera, quella che comincia a settembre, ci aspetta al varco e state pur certi che non ci coglierà impreparati.