RaiTre, Philippe Daverio con Passepartout porta la cultura nella tv estiva
L’ottava edizione estiva di Passepartout, prodotto da Vittoria Cappelli Srl, storico programma condotto da Philippe Daverio su RaiTre, si è già si è aperto uno spazio interessante in questa soporifera tv estiva. Il programma, che va in onda ogni domenica alle 13,20, già rivela i potenziali di[…]
L’ottava edizione estiva di Passepartout, prodotto da Vittoria Cappelli Srl, storico programma condotto da Philippe Daverio su RaiTre, si è già si è aperto uno spazio interessante in questa soporifera tv estiva. Il programma, che va in onda ogni domenica alle 13,20, già rivela i potenziali di ascolto grazie alla conduzione del brillante professore Daverio (in alto il video dell’ultima puntata Messico e Nuvole dell’edizione invernale).
Dice Daverio a Telepiù (nr.32):
L’arte e la cultura sono campi vastissimi: ci vorrebbero sei Passepartout, non tutti condotti da me, ovviamente! E poi diciamolo, non è vero che la cultura in tv fa scappare i telespettatori. Gli italiani sono curiosi per questi temi, specie in momenti di crisi come questo la gente si chiede come va il mondo.
Il successo, della cultura in tv, secondo Daverio, dipende da come se ne parla, un po’ come accade all’università, alcuni professori hanno più seguito di altri. Perché? Spiega Daverio, che è anche docente di Sociologia dei processi artistici all’Università di Palermo:
Vanno evitate due cose: la pedanteria e la parte tronfia della divulgazione. Passepartout funziona perché io sono un ignorante e racconto il mio percorso di apprendimento sugli argomenti. E faccio partecipe il telespettatore.
E a dimostrazione della sua tesi dice:
Dedicheremo le puntate del 9 e del 16 agosto alla Pinacoteca di Brera, il museo milanese nato due secoli fa, il 15 agosto 1890, giorno del trentesimo compleanno di Napoleone. Ebbene, io ficcherò il naso nell’Orto Botanico, nell’Osservatorio astronomico, curiosando nella ricca collezione di strumenti scientifici, cannocchiali, microscopi, circoli meridiani…e poi ancora a spasso nella biblioteca Braidense che contiene tesori preziosissimi come le versioni autografe dei Promessi sposi, di Alessandro Manzoni. Il tutto ovviamente a modo mio.