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Toto Emmy 2009: miglior attore protagonista di un drama

Con l’avvicinarsi della cerimonia di premiazione degli Emmy 2009, TvBlog vi offre, da oggi fino a pochi giorni prima dell’evento (che si terrà il 20 settembre e sarà trasmesso sulla Cbs), la possibilità di dire la vostra sui nominati per le categorie più importanti degli Oscar della televisione americani.Miglior attore e attrice protagonisti e non,

pubblicato 7 Agosto 2009 aggiornato 5 Settembre 2020 23:15


Con l’avvicinarsi della cerimonia di premiazione degli Emmy 2009, TvBlog vi offre, da oggi fino a pochi giorni prima dell’evento (che si terrà il 20 settembre e sarà trasmesso sulla Cbs), la possibilità di dire la vostra sui nominati per le categorie più importanti degli Oscar della televisione americani.

Miglior attore e attrice protagonisti e non, miglior drama, miglior comedy e miglior show d’animazione: queste saranno le categorie su cui vi inviteremo, nel corso delle prossime settimane, ad esprimere la vostra preferenza, attraverso una serie di game (come quello che potete vedere in alto) che rimarranno aperti, appunto fino a metà settembre.

Partiamo oggi, quindi, con una delle categorie più prestigiose, ovvero Miglior attore protagonista di una serie drama: dopo il salto, potrete trovare una breve descrizione degli attori candidati alla vittoria nella categoria e dei personaggi per cui è stato nominato.

Chi secondo voi merita l’Emmy 2009 come miglior attore protagonista di una serie drama tra…

Bryan Cranston: 59 anni, attore e doppiatore già noto a noi per il ruolo del padre di Malcom nell’omonima comedy di qualche anno fa (ma è anche stato il Dr. Whatley in “Seinfeld”). Ha già vinto 4 Emmy, tre per “Malcom” ed un per il ruolo di Walter White in “Breaking Bad” (Amc), grazie a cui è stato nominato anche quest’anno. Walter è un padre disperato: scopre di avere un cancro incurabile a causa del quale gli restano due anni di vita. Ma è anche un professore di chimica, e dedice di sfruttare le conoscenze in materia a suo favore. Non è da tutti mettersi a produrre droghe e spacciarle, ma per Walter è l’unica possibilità per garantire un futuro ai suoi figli.

Michael C. Hall: 38 anni, è una vecchia conoscenza per gli amanti dei telefilm più originali degli ultimi anni. Nella sua carriera è stato fortunato: ha interpretato il fratello gay David Fisher nella celebre “Six Feet Under”, ruolo che lo ha reso famoso. Smessi questi panni, ha indossato quelli molto più dark dell’ematologo Dexter Morgan, ruolo per cui è candidato agli Emmy e protagonista di “Dexter” (Showtime). Un uomo di giustizia che però agisce da solo, la notte, andando a catturare ed uccidere chi è sfuggito alle mani della legge. Un benefattore? Non proprio, dal momento che Dexter ha sempre avuto innato l’istinto omicida. Di cui, ovviamente, non sa nessuno, neanche la sorella Debra, interpretata da Jennifer Carpenter, con cui Michael C. Hall si è sposato lo scorso anno.

Hugh Laurie: 50 anni tondi per uno degli attori più versatili conosciuti dalla tv contemporanea. Laurie ha iniziato la sua carriera come attore comico, per poi sfondare in Gran Bretagna con lo show “A Bit of Fry and Laurie” insieme all’amico e collega Stephen Fry. Ma il successo internazionale è arrivato col ruolo di Gregory House in “Dr. House” (Fox), un medico i cui ormai si è detto tutto. Che sia cinico, spietato, pazzo o incompreso lo lasciamo decidere a voi: noi lo troviamo semplicemente geniale. E’ la quarta volta che Laurie viene nominato agli Emmy per questo ruolo, ma non è mai riuscito ad acciuffare l’ambita statuetta. Sarà la volta buona?

Gabriel Byrne: 59 anni e molti film per il cinema per questo attore, che ha conosciuto la popolarità grazie al ruolo di Dean ne “I soliti sospetti” (ma tanti altro film dovrebbero essere citati). Non si è risparmiato qualche apparizione in tv, ma tra i ruoli telefilmici che gli stanno dando più soddisfazione c’è sicuramente “In Treatment” (Hbo), dove interpreta il Dr. Paul Weston. Un personaggio che ha avuto un’infanzia difficile, e che ha trovato la serenità nel lavoro di psicoterapeuta, usato però anche come pretesto per evitare i problemi coniugali con la moglie Kate. Grande ascoltatore, una volta conosciuto vorremmo tutti prenotare un appuntamento da lui.

Jon Hamm: 38 anni, lo abbiamo già visto sia al cinema (“Space cowboys” e “We were soldiers”) che in tv (“Providence” e “A proposito di Brian”). Ma il ruolo che gli riesce meglio è quello del misterioso ed affascinante Don Draper di “Mad men” (Amc), un pubblicitario talentuoso quanto diverso dai suoi colleghi. Don vive con una sofferenza sulle spalle che spesso nasconde coi suoi successi, sia sul lavoro che nella vita privata, con una famiglia ideale (e qualche amante). E dubitiamo che col tempo le cose per lui possano mettersi meglio.

Simon Baker: 40, australiano, s’era già fatto notare per qualche film blockbuster (come “Il diavolo veste Prada”) e per la serie “The guardian”. Dallo scorso anno, è passato dagli uffici distrettuali alle scene del crimine, diventando per “The Mentalist” (Cbs) lo stravagante Patrick Jane. Non un vero detective, nè un medium dalle reali doto soprannaturali. Jane è solo uno che fa attenzione ai dettagli. Molta attenzione. Al punto che la polizia ha bisogno di lui per risolvere gli omicidi più efferati. Riuscirà a sfruttare il proprio talento anche per scoprire chi sia John il rosso, il killer che lo perseguita e che ha ucciso la sua famiglia?