Massimiliano Ossini: un manichino senza “il bello” della diretta a Sabato e domenica estate
Se c’è un giovane conduttore che quest’estate non è andato in vacanza – e si sottolinea il sesso maschile sempre più raro in prima linea tv – questo è Massimiliano Ossini. Lo abbiamo apprezzato “in crescita istituzionale” a Linea Verde e lo abbiamo conosciuto in un’inedita veste cattivista su Sky, al timone del quiz Sei
Se c’è un giovane conduttore che quest’estate non è andato in vacanza – e si sottolinea il sesso maschile sempre più raro in prima linea tv – questo è Massimiliano Ossini. Lo abbiamo apprezzato “in crescita istituzionale” a Linea Verde e lo abbiamo conosciuto in un’inedita veste cattivista su Sky, al timone del quiz Sei più bravo di un ragazzino di 5a? (sempre in questo periodo gira le puntate della seconda edizione).
Approfittando dei veterani in ferie, l’ex volto della tv per ragazzi ha smesso i panni del ragazzo di belle speranze per acquistare piena padronanza della propria virilità catodica. Quale mossa migliore di un look D&G per bucare lo schermo e “diventare” grande? Lo vediamo tutti i sabati e le domeniche al timone della trasmissione Sabato e domenica estate, affiancato da due conduttrici ancora meno blasonate di lui.
Da una parte c’è Georgia Luzi, una che a RaiGulp ha imparato davvero a fare la televisione con spontaneità e professionalità: quando arriva lei sullo schermo il gobbo è solo un triste ricordo e il telespettatore respira finalmente una ventata di aria fresca. Dall’altra vediamo Antonella Delprino, alquanto respingente e algida per un target familiare: nel suo caso la scaletta è una zavorra irrinunciabile che poco spazio lascia alla personalità. I tre si passano la palla in video in modo brusco, come se conducessero dei blocchi monolitici e assolutamente slegati tra loro. E, mettendoli a confronto, spiccano le lacune individuali che purtroppo vedono nello stesso Ossini l’anello debole del gruppo (dopo il salto, un video).
Nonostante la gavetta e le qualità riconosciute in altre esperienze televisive, nelle morning news fatte di empatia col pubblico e di piglio “a braccio”, il bel Massimiliano è visibilmente in difficoltà. Non appena riceve lui la linea, ha lo sguardo fisso sul gobbo elettronico in modo inequivocabile e come se non si rendesse conto di ciò che dice. E le cose non vanno meglio nelle interviste, in cui Ossini pone domande con fare incerto e claudicante. Praticamente, un automa.
Probabilmente è penalizzato dalla formula della trasmissione, che sembra autolesionisticamente giocata sulla fissità, oltre che su un’ansiogenia inspiegabile per un contenitore mattutino. Eppure, se mettiamo a paragone la sua morbosa dipendenza dal testo scritto con la dialettica a ruota libera di Miriam Leone (talvolta sin troppo irrequieta ed espansiva a Uno Mattina), c’è un abisso vertiginosamente incolmabile. Come enorme è, del resto, il distacco rispetto alla stessa partner Georgia Luzi, ben più a suo agio e rilassata.
Questa, in fondo, è la prima conduzione in presa diretta per Ossini, se omettiamo il debutto a Disney Club con pretese decisamente inferiori. Per questo si rischia quasi di rivalutare la sentenza dell’ex direttore Fabrizio Del Noce, che dichiarò di non ritenerlo ancora pronto per una prima serata (e il sottoscritto in quel caso lo difese “in buona fede”).
Infatti, nonostante abbia un’immagine gradevole e sia un personaggio decisamente più “pulito” di tanti altri, si nota un evidente difetto di forma: un manichino non basta per essere un buon conduttore. Specie se un bell’abito da ometto è in netto contrasto con la pappardella dello scolaro libresco.