Home Fiction E poi c’è Filippo sbarca in America: i diritti acquistati dalla Reveille per farne un legal drama

E poi c’è Filippo sbarca in America: i diritti acquistati dalla Reveille per farne un legal drama

Ricordate la fiction in sei puntate del 2006 “E poi c’è Filippo”, trasmessa da Canale 5? La casa di produzione Reveille, che ha collaborato a realizzare alcuni tra gli show più famosi al mondo come “The Office”, “Ugly Betty” e “The Tudors” ha acquistato da Mediaset i diritti per realizzarne un legal drama per l’America.Il

14 Agosto 2009 11:30

E poi c\'Ã�¨ FilippoRicordate la fiction in sei puntate del 2006 “E poi c’è Filippo”, trasmessa da Canale 5? La casa di produzione Reveille, che ha collaborato a realizzare alcuni tra gli show più famosi al mondo come “The Office”, “Ugly Betty” e “The Tudors” ha acquistato da Mediaset i diritti per realizzarne un legal drama per l’America.

Il progetto, di cui ancora non si sa nulla su sceneggiatori, cast e rete di messa in onda, ha però già un titolo: “About my brother”, e riprenderà quasi in toto la trama raccontata nella storia che da noi ha avuto come protagonisti Giorgio Pasotti e Neri Marcorè. Il primo, lo ricordiamo, era Stefano, avvocato all’apparenza presuntuoso che torna in Italia da New York per la morte della madre e scopre di dover fare da tutore per il fratello autistico Filippo (Marcorè) se vuole ricevere l’eredità.

Grazie alla buona memoria ed all’intuito di Filippo, i due fratelli formavano una coppia capace di risolvere i casi dello studio legale dello zio, imparando così a conoscersi l’un l’altro. “About my brother unisce in modo scorrevole i temi del legal drama con le dinamiche di una famiglia morderna. Siamo eccitati all’idea di adattare questo format per un nuovo pubblico in America”, ha detto Carolyn Bernstein, vice presidente della Reveille.

Le fa eco Gonzalo Cilley, presidente di Resonant Tv, da sempre attenta alla distribuzione di format a livello internazionale e che ha rappresentato Mediaset nell’accordo raggiunto con la Reveille:

“Il motto di Mediaset è ‘storie universali con un tocco italiano’. Questa serie è un grande esempio di una storia italiana con personaggi unici adattabili ovunque nel mondo”.

“E poi c’è Filippo”, in effetti, è stata uno dei pochi esempi di una fiction italiana alla ricerca di nuove idee e nuovi caratteri da raccontare e che ha cercato di non cadere nel già visto, inserendo tra i protagonisti un personaggi affetto da autismo e da sindrome di Asperger.

Purtroppo, da noi la serie non ha avuto il successo sperato, complice la messa in onda a giugno, ed è passata inosservata agli occhi del grande pubblico. Ora, la rivincita potrebbe passare dall’America.

[Via TheHollywoodReporter]